EMERGENZA SANITARIA

Covid Hotel, altro flop della Regione

A fronte degli annunciati oltre mille posti, gli alberghi per ospitare le persone positive al virus sono pochissimi. Alcune convenzioni già scadute. Gallo (Pd): "Si sarebbero potuti dimettere pazienti dagli ospedali ed evitare ricoveri"

Non meno di mille posti in tutto il Piemonte. Nell’annuncio, della Regione, già dallo scorso novembre i Covid hotel erano la soluzione per quei malati che non potevano rimanere a casa, oppure che dovevano essere dimessi dall’ospedale ma essendo ancora positivi e non avendo un’abitazione in grado di garantire l’isolamento dai famigliari non potevano rientrare al domicilio.

Su indicazione del Dirmei erano stati, addirittura, fissati tre livelli di ospitalità alberghiera: da quello paragonabile alla normale ospitalità, dedicato a persone che non hanno bisogno di assistenza ma solo di un luogo di isolamento in attesa che il tampone accerti la loro negatività al virus, a uno intermedio con una bassa intensità di assistenza, per passare a livello superiore dove è prevista la presenza di un Oss ogni dieci ospiti, sei ore di assistenza infermieristica con reperibilità e comunque, in ogni caso, la garanzia di un intervento in caso di necessità delle Unità speciali di continuità assistenziale”.

Fin qui gli annunci. La realtà è ben altra. Dei previsti 63 alberghi da riconvertire con una potenzialità di 2271 camere si scopre che quelli finiti nell’elenco della Regione sono soltanto 14. Attualmente – come ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi rispondendo a un’interrogazione del capogruppo del Pd Raffaele Gallo - soltanto due sono le convenzioni in corso, di cui una siglata pochi giorni fa, anche se altrettante scadute possono essere prorogate.

“In questa terza ondata gli ospedali sono particolarmente sotto pressione, anche per i casi paucisintomatici che non richiedono ricovero in terapia intensiva, casi che, se si fossero attivati anche i Covid Hotel – sostiene il capogruppo dem - avrebbero potuto essere curati, appoggiandosi a strutture extraospedaliere e consentendo così agli ospedali di occuparsi dei pazienti più gravi e di non limitare, in modo tanto ampio, i ricoveri per altre patologie, oltre che di evitare gli affollamenti. Di fronte ai dati forniti dall’assessore, possiamo concludere che anche questa iniziativa della giunta di Alberto Cirio si è rivelata un flop”. 

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