TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, fallita l'ultima mediazione Pentenero: "Presentiamoci uniti"

Saltato l'incontro di questo pomeriggio per convergere su Lo Russo. Lavolta raccoglierà le firme tra i cittadini, il capogruppo dem farà il pieno tra gli iscritti, l'ex assessore regionale spera ancora in una "sintesi". Diplomazie al lavoro

L’ultimo tentativo (per ora) di ridurre a uno i candidati del Pd – “per evitare di farci ridere dietro” sarebbe stato l’input del Nazareno – è naufragato a poche ore dalla direzione di questa sera e dalla ratifica del regolamento con cui inizierà di fatto l’iter per le primarie a Torino. La “sintesi” tanto auspicata passava per un documento che i segretari Paolo Furia e Mimmo Carretta si erano assunti il compito di redigere; una piattaforma politica in cui il candidato “maggioritario” Stefano Lo Russo avrebbe recepito i cavalli di battaglia degli altri due contendenti, Enzo Lavolta e Gianna Pentenero, diventando così “unitario”. Un lavoro certosino per limare aggettivi e sostantivi, in cui emergessero la questione femminile e l’integrazione della città con la sua area metropolitana, temi cari all’ex assessore regionale, così come l’opzione ambientalista, dirimente per il numero due del Consiglio comunale. Tutto sembrava deciso. La riunione, fissata nel pomeriggio, è però saltata. Per colpa di chi? Le tesi dell'una e dell'altra fazione convergono: è stata una scelta di Lavolta. Lui, sentito dallo Spiffero, replica: “Non ho contezza di questo incontro, sono con mia figlia”.

A questo punto si va alla raccolta delle firme, vero ostacolo per i tre contendenti prima di potersi misurare con i gazebo (quelli reali e quelli virtuali, vista la modalità mista con cui vengono convocate le consultazioni del 12 e 13 giugno). Solo tre settimane per trovare almeno 7mila firme tra gli elettori di centrosinistra residenti nel capoluogo oppure 540 sottoscrizioni tra i 1.800 iscritti al Pd nel 2019, che però abbiano rinnovato nel 2020: clausola, quest’ultima, aggiunta per evitare l’imbarazzo di avere tra i sostenitori dell’uno o dell’altro candidato ex militanti dem poi finiti a Italia Viva dopo la scissione voluta da Matteo Renzi proprio nel 2019. Lavolta ha già fatto sapere di voler raccogliere tra i cittadini gli appoggi necessari, Lo Russo non avrà difficoltà a fare il pieno tra gli iscritti, Pentenero, colta in contropiede, è alla finestra.

“Non è ancora detta l’ultima parola” afferma chi continua a lavorare per trovare una sintesi e per evitare la lotta fratricida. Gli spazi per un accordo, però, si stringono sempre di più. E proprio in direzione arriva l'appello di Pentenero a evitare divisioni all'interno del Pd: "Invito i segretari a insistere: possiamo presentarci con il biglietto da visita dell'unitarietà". Ci sono ancora due giorni di tempo: il regolamento approvato all'unanimità dal partito indica infatti il 2 maggio come termine per presentare la propria disponibilità alla candidatura. Poi inizierà la raccolta delle firme fino al 23 maggio quando prenderà formalmente il via la campagna tra i candidati della coalizione ammessi. 

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