LOTTA AL COVID

Si assottiglia l'esercito dei renitenti, 70mila over 50 pronti al vaccino

Al netto delle pre adesioni rimangono ancora 160mila piemontesi da "convincere". Aumentano i contagi tra studenti e insegnanti. Calo i passeggeri sui mezzi pubblici, ridotte le corse. Bene le cure con i monoclonali, il Novavax disponibile da marzo

La pattuglia dei renitenti alla siringa mostra i primi cedimenti. Sono 230mila gli over 50 non ancora vaccinati in Piemonte, di questi 70mila hanno recentemente fatto la preadesione e riceveranno la prima dose entro il 31 gennaio, in modo da essere in regola con la scadenza del 15 febbraio quando dovranno esibire il green pass da vaccinazione ai loro datori di lavoro. Restano altri 160mila “che mi auguro si iscrivano in tempo utile”. Questo è l’auspicio dell’assessore piemontese alla Sanità Luigi Icardi, intervenuto con i colleghi all’Istruzione e ai Trasporti, Elena Chiorino e Marco Gabusi, alla riunione congiunta delle Commissioni Istruzione, Sanità e Trasporti di Palazzo Lascaris per un’informativa sugli sviluppi dell'emergenza epidemiologica. “Per garantire la somministrazione agli over 50, in questi giorni gli accessi diretti sono stati rimodulati in modo da riorganizzare al meglio la macchina vaccinale”, ha aggiunto Icardi ricordando che gli accessi diretti continuano comunque a essere permessi per gli over 80 e per chi ha il green pass in scadenza nelle 72 ore in tutti gli hub del Piemonte. L’accesso diretto vale anche per le categorie con obbligo vaccinale, personale sanitario, scolastico, universitario e forze dell’ordine, in questo caso negli specifici hub indicati sul sito regionale.

L’assessore ha quindi sottolineato che è partito oggi un sistema automatizzato che dovrebbe migliorare la gestione di isolamenti e quarantene e dei relativi provvedimenti liberatori, mentre sul fronte tamponi gratuiti ha spiegato che la Regione ha dovuto integrare i finanziamenti statali per dare gratis il tampone alle elementari. Contrario all’ipotesi di centri vaccinali all'interno delle scuole, per non sottrarre personale sanitario agli hub esistenti, che potrebbero invece estendere l’orario di apertura, rispondendo alle domande dei commissari, ha infine fatto un passaggio su cure con anticorpi monoclonali e vaccino Novavax: “Da tre settimane il Piemonte è la seconda regione per l’uso di monoclonali e registra ottime performance anche sugli antivirali. Purtroppo i quantitativi sono insufficienti perché il fabbisogno era stato deciso in condizioni epidemiologiche diverse, per cui chiederemo ad Aifa di rivedere i criteri di ripartizione. Il nuovo vaccino dovrebbe essere invece disponibile per inizio marzo”, ha concluso Icardi.

Sul fronte scolastico, ha spiegato Chiorino, emergono “criticità legate alla Dad e alla differenziazione per fasce di età delle regole ministeriali in tema di quarantena delle classi, nonché quelle sull’applicazione dei congedi parentali”. Nella settimana 3-9 gennaio le assenze comunicate dall’Ufficio scolastico regionale sono state del 15,7 per cento per gli studenti, 11,7 per i docenti, 12,4 per il personale Ata. Per tutte le fasce di età scolare si è registrato un aumento dei contagi rispetto alla settimana precedente, con +57,2 per cento nella fascia 14-18 anni, +57,5 nella fascia 11-13, +36,7 tra i 6-10 anni, +57,7 tra i 3-5 anni e + 40,1 tra gli 0-2 anni. In Piemonte il 97 per cento dei 260 mila aderenti alla campagna vaccinale tra i 12 e i 19 anni (su una platea complessiva di 316 mila) è stato vaccinato, mentre ad oggi sono 72 mila gli aderenti nella fascia 5-11 anni (su una platea complessiva di 245 mila), tutti prenotati entro il 7 febbraio.

Altrettanto critica è la situazione dei trasporti: dal 10 gennaio si registra una riduzione del servizio del 10-20 per cento a causa delle assenze del personale positivo o in quarantena, che si sommano a quelle degli autisti che con l’obbligo del green pass hanno deciso di non svolgere più il servizio. “La pianificazione è particolarmente complicata per Trenitalia – ha spiegato Gabusi – perché la rete ferroviaria necessita di figure specializzate e vanno gestite le sostituzioni dei treni soppressi con gli autobus. Anche il numero degli utenti è in calo, circa il 28 per cento per il trasporto ferroviario, il 15-20 per cento per quello su gomma. Con la capienza dei mezzi all'80 per cento – ha aggiunto l’assessore – da inizio anno gestiamo i servizi integrativi come nel 2021, ma con la differenza sostanziale che il governo non ci ha ancora garantito i fondi”.

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