SANITÀ DEL FUTURO

Nuovo ospedale, anche Alessandria lo farà costruire dai privati

Dopo Cuneo pure il capoluogo mandrogno va verso il partenariato. Con Inail iter troppo farraginoso. Il sindaco Abonante più morbido verso la scelta del sito aeroporto (proposta dalla giunta di centrodestra). Quella "reunion" dei notabili con il rettore Avanzi

La soluzione del partenariato pubblico-privato sembra prospettarsi con sempre maggiore probabilità non solo per l’ospedale di Cuneo, per il quale esiste già una proposta da parte del gruppo Inc della famiglia Dogliani, ma anche per un'altra grande struttura ospedaliera nei programmi di edilizia sanitaria della Regione: il nuovo nosocomio di Alessandria.

Come per la futura struttura che dovrà sostituire il Santa Croce e Chiarle nel capoluogo della Granda, anche più giù lungo il Tanaro la deviazione dall’iniziale idea di affidarsi all’Inail per la costruzione non è nell’impossibilità di contare sui finanziamenti dell’istituto nazionale, quanto nella complessità e lunghezza dell’iter previsto. E, soprattutto, nella necessità di anticipare i soldi per la progettazione. Per opere di un valore di non meno di 300 milioni, si tratta di qualcosa come una trentina di milioni, cui vanno aggiunte le spese per l’acquisto del terreno. Denaro che l’Inail, proprietaria sine die dell’immobile, è previsto poi rimborsi, ma i tempi sono lunghi e gli anticipi a dir poco onerosi se non impossibili per le casse del Piemonte.

“È necessario che l’Inail riveda lo strumento finanziario, che attualmente risulta di non facile utilizzo”, spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che, ancora un paio di mesi fa in piena campagna elettorale per le comunali di Alessandria, aveva risposto piccato alle accuse rivoltegli dal Pd sul fatto che per il nuovo ospedale non ci fosse alcuna risorsa finanziaria certa. “Il finanziamento per il nuovo ospedale di Alessandria non solo non è una promessa, ma risulta approvato addirittura con decreto del Consiglio dei ministri del 4 febbraio 2021. Possiamo quindi disporre dei soldi messi a disposizione dall’Inail” aveva ribattuto Icardi, ma anche in quell’occasione non chiudendo la porta a una soluzione alternativa che oggi pare essere la più probabile: “abbiamo la possibilità di percorrere altre strade per il finanziamento”. 

Troppo evocata come panacea, l’Inail con le sue lungaggini e procedure troppo onerose sembra rivelarsi una soluzione difficilmente percorribile, tant’è che Alessandria pare destinata a seguire la strada tracciata (seppure non ancora formalmente decisa) per Cuneo e in Regione già si pensa a una manifestazione di interesse rivolta a chi potrebbe proporre un progetto con la formula del Ppp. Tutto questo mentre il vertice della sanità piemontese non rinuncia a chiedere, insieme ad altre Regioni nella situazione analoga rispetto all’Inail, una modifica dello strumento finanziario dell’istituto, ben sapendo però che queste sono operazioni che non si fanno in tempi brevi. Dunque, un motivo in più, per cambiare rotta. 

Un cambiamento, intanto, proprio sul futuro ospedale di Alessandria sembra profilarsi al vertice della nuova amministrazione comunale circa il luogo dove costruirlo. In campagna elettorale, forse anche sotto la spinta decisa dei Cinquestelle che da sempre si oppongono alla scelta della precedente amministrazione di centrodestra e fatta propria dalla Regione di realizzare la struttura dove ora c’è l’aeroporto, il futuro sindaco del Pd Giorgio Abonante non aveva nascosto tutte le sue riserve su quella ipotesi. In molti prevedevano una bocciatura e un’idea alternativa per il sito. 

Oggi nelle interlocuzioni tra Comune e Regione, ai massimi vertici, sembra invece prospettarsi una posizione decisamente meno intransigente del sindaco e, quindi, la possibilità che l’idea di costruire il nuovo ospedale poco lontano da quello esistente e vicino all’infantile, nonché in prossimità degli svincoli autostradali possa essere meno remota rispetto a pochi mesi fa. A favore giocherebbe anche la proprietà demaniale del terreno e quindi il risparmio notevole non dovendolo acquistare, anche se un esborso lo si dovrà mettere in conto per fornire all’Enac (l’ente nazionale per l’aviazione civile) un sito dove trasferire l’aeroporto.

A cambiare il quadro, con Palazzo Rosso meno rigido verso il piano dei precedenti inquilini, può aver contribuito anche altro? Un paio di settimane fa, la sera del 31 luglio, al concerto di Elio (ex delle Storie Tese) in quel di Ricaldone, si sono trovati “casualmente” attovagliati proprio Abonante, il suo predecessore leghista Gianfranco CutticaFabrizio Palenzona, il vicepresidente della Fondazione Cr Alessandria Cesare Rossini e altri notabili. C’era anche il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi. Proprio da quest’ultimo, tra una nota e un bicchiere, è arrivata la decisa risposta alle domande sull’ampliamento del campus universitario di cui il Magnifico ha intenzione di posare la prima pietra entro la fine del suo mandato che scadrà nell’ottobre del 2024.

Il luogo della struttura dell’ateneo che ha nella sede alessandrina anche la facoltà di Medicina e Chirurgia, è ad alcune centinaia di metri da dove ora decollano e atterrano piccoli aerei da turismo, ma dove potrebbe nei prossimi anni sorgere il nuovo ospedale. Una vicinanza che potrebbe, chissà, ridurre le distanze anche tra Comune e Regione sulla scelta del posto. Quella sera Elio, nell'omaggio a Jannacci, cantava "ci vuole orecchio".

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