GRANDI PROMESSE

Intelligenza artificiale missing, il Centro di Torino è un miraggio

A nove mesi dalla nomina del comitato di coordinamento nulla si è mosso. Non c'è lo Statuto, né la sede e neanche il becco di un quattrino per la Fondazione che dovrebbe gestire il progetto. Appendino che da sindaca lanciò l'idea insiste: "Tutto è fermo"

Prima doveva essere il Centro nazionale per l’intelligenza artificiale, poi declassato a Centro di ricerca sull’automotive e l’aerospazio; dopo tanti proclami, però, quel progetto è ancora al palo. Era stato il premier Giuseppe Conte ad annunciarlo in visita a Torino quando la sindaca era ancora Chiara Appendino: 80 milioni di budget all’anno, 600 persone impiegate. Eravamo a settembre del 2020, qualcuno la definì una compensazione per la mancata candidatura del capoluogo piemontese come sede per il Tribunale unificato dei brevetti  (a vantaggio di Milano). Da allora tutto tace. Anzi qualcosa si è mosso ma solo per ridurre l’effettiva portata dell’impresa che nel 2021 è diventato un centro di ricerca con relativa riduzione del budget da 80 a 20 milioni all’anno. Ed è proprio Appendino, oggi deputata del Movimento 5 stelle che ne chiede conto all’esecutivo di Giorgia Meloni. “L’Intelligenza Artificiale è una sfida cruciale per il futuro dello sviluppo economico, sociale e ambientale. Questo progetto deve essere sostenuto con determinazione e trasparenza dal Governo, invece nulla sembra essersi mosso rispetto alla mia precedente interpellanza di novembre 2022”.

L’ultimo passo avanti risale quasi a un anno fa quando il ministro delle Finanze Daniele Franco (giugno 2022) firmò il decreto di nomina del Comitato di coordinamento del Centro. Il presidente è Filippo Giansante, al momento della nomina dirigente generale del Tesoro, e ne fanno parte anche Giovanni Betta, professore ordinario di Cassino e del Lazio Meridionale e Mario Antonio Scino, allora vicecapo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico. Entro settembre era atteso lo schema di statuto della Fondazione che avrebbe dato vita concretamente al Centro per l’intelligenza artificiale di Torino. Da allora non si muove foglia, anzi.

A nove mesi dall’insediamento del presidente, la Fondazione non ha ancora una sede né uno Statuto e nell’ultima finanziaria neanche un euro è stato stanziato per far partire il progetto. Già il 25 novembre scorso Appendino aveva chiesto conto di questi ritardi attraverso una interpellanza: “L’iter di perfezionamento dello Statuto è ormai alla fase finale e si conta di concluderlo nelle prossime settimane” ha assicurato il sottosegretario al Made in Italy Fausta Bergamotto che tuttavia non ha mai parlato di intelligenza artificiale nel suo intervento. Appendino aveva anche provato a dirottare qualche milione sul Centro, ma senza successo. Il suo emendamento era stato dichiarato ammissibile e una dotazione di almeno 5 milioni è stata in ballo fino alla fine, poi è stato respinto.