TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, niente primarie: "non si fanno". Schlein "commissaria" il Piemonte

Il Nazareno convoca a Roma il segretario Rossi assieme ai due contendenti per le regionali: Valle e Gribaudo. Salta il calendario e la conta viene annullata. Trattative romane con i vertici del M5s. Si riproduce ciò che è successo un anno fa in Lombardia

Stop alle primarie. Non a dicembre, non a gennaio e forse neanche a febbraio. Militanti e dirigenti dem possono posare il calendario perché non ci sarà nessun bisogno di cercare una data per piazzare i gazebo e scegliere il candidato per le elezioni regionali in Piemonte. Sceglierà Elly Schlein, come avvenuto nelle altre regioni, come avvenne a inizio anno in Lombardia quando semplicemente il Nazareno decise che il nome su cui puntava era quello dell’europarlamentare Pierfrancesco Majorino. A comunicarlo al segretario dem piemontese Mimmo Rossi, convocato questa mattina nella capitale assieme ai due contendenti, Chiara Gribaudo e Daniele Valle, sono stati Davide Baruffi e Igor Taruffi, il primo responsabile degli Enti locali del partito, il secondo a capo dell’Organizzazione. Sono gli stessi che si erano recati a inizio agosto a Torino per assicurare che dal Nazareno non ci sarebbero state interferenze rispetto al percorso che avrebbe impostato il partito regionale. Sono passati tre mesi e di fatto la segreteria piemontese è stata commissariata. Ed è questo ciò che domani dovrà spiegare Rossi in direzione.

“Nell’incontro – si legge in una nota del Nazareno – si è convenuto sulla necessità di sospendere l’iter delle primarie, nell’ottica di dare priorità all’allargamento dell’alleanza di centrosinistra, necessario per competere alle prossime elezioni regionali”. I vertici del partito, prosegue il comunicato, “hanno evidenziato come la composizione delle alleanze per le prossime elezioni locali sia un processo in corso in tutte e quattro le regioni che andranno al voto nel primo semestre del 2024 – oltre al Piemonte, Sardegna, Abruzzo e Basilicata – e come le scelte piemontesi, fatta salva l’autonomia regionale, siano da inserire in un quadro complessivo più ampio di cui avvertire tutti la responsabilità”.

Il vertice romano è stato preceduto da due giorni ad altissima tensione, con il Pd e la coalizione spaccati in due tra chi chiedeva primarie entro la fine dell’anno (data ipotizzata il 17 dicembre) e chi invece di spostarle a gennaio o addirittura a febbraio, nell’attesa che il Movimento 5 stelle “sciogliesse i nodi”. Nella prima schiera i sostenitori di Valle (l’area Bonaccini e la lista civica Monviso), nella seconda quelli di Gribaudo (area Schlein e Sinistra italiana). Una disfida andata in scena prima durante la segreteria poi nel tavolo della coalizione, senza che siano mancati i momenti di tensione. Come quando Rossi ha rinfacciato alla presidente del partito Nadia Conticelli di aver abdicato alla sua posizione di garanzia presentando l’happening di Gribaudo all’Off Topic, provocando la sua reazione stizzita. Scintille anche tra il capogruppo in Regione Raffaele Gallo (sostenitore di Valle) e l’ex europarlamentare Daniele Viotti (supporter di Gribaudo)  quando il primo ha accusato il secondo di voler perdere tempo sulle primarie e si è sentito replicare che il suo era stato un “intervento becero non degno di questa segreteria”. Questa volta non è bastata la birra al pub a fine serata per ricomporre le fratture.

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