VERSO IL VOTO

Regionali in Piemonte: il Pd candida Pentenero

Il Nazareno riesce nell'impresa di bloccare in extremis il voto dell'assemblea. Escono di scena Valle e Gribaudo, i due aspiranti governatori. Sarà sul nome dell'attuale assessore della giunta Lo Russo che si cercherà un (difficile) accordo con i 5 Stelle

Li hanno precettati per una settimana, poi li hanno tenuti due ore in sala ad aspettare le trattative tra i candidati e i vertici del partito. Alla fine i 315 delegati dell’assemblea regionale del Pd (molti meno, perché qualcuno ha avuto il buonsenso di starsene a casa con la famiglia) hanno scelto per acclamazione il nome deciso dal delegato di Elly Schlein. Sarà Gianna Pentenero, attuale assessore di Stefano Lo Russo a Torino, colei che il partito porterà al tavolo della coalizione per sfidare Alberto Cirio alle prossime regionali del Piemonte. Escono di scena, quindi, i due contendenti della vigilia, il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, e la deputata di Borgo San Dalmazzo Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del partito. 

Classe 1964, nata a Chivasso, a pochi chilometri da Torino, ma residente a Casalborgone, piccolo comune di cui è stata sindaco dal 1993 al 2004, per tre mandati consecutivi, Pentenero di professione è educatrice presso una nota cooperativa sociale. Ha un lungo cursus honorum in politica: nel 2005 assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale nelle giunte di Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino, è ora nella squadra di Lo Russo alla guida del Comune di Torino con deleghe a Lavoro e polizia locale.

Una decisione di compromesso patrocinata da Igor Taruffi, responsabile Organizzazione del Pd, e braccio destro di Schlein. Un approccio brusco il suo durante le tesissime riunioni che hanno preceduto l’assemblea in cui ha avvertito che chiunque fosse uscito dalla votazione rischiava di diventare il “nuovo Chiorazzo”, con riferimento al candidato eletto dall’assemblea della Basilicata poi sacrificato dal Nazareno sull’altare del campo largo. Così a Valle, strafavorito della vigilia, e a Gribaudo non è rimasto altro che il “passo di lato”, come definito dal segretario regionale Mimmo Rossi, nel ringraziarli entrambi. Pericolo scampato per l'onorevole che rischiava l'onta di perdere a casa sua, occasione persa per il numero due di Palazzo Lascaris.     

“Come in ogni partita, ora c’è il secondo tempo” profetizza uno che di congressi, assemblee, compromessi e mediazioni se ne intende. E il secondo tempo ora si svolgerà a Palazzo Civico. Il Pd nazionale ha provato anche a gestire la successione di Pentenero a Palazzo Civico ma ha trovato un muro dall’altra parte del telefono dove Lo Russo – non si sa bene con quali toni – ha precisato che a casa sua avrebbe deciso lui. Bloccato sul nascere il piano di un’ascesa in giunta, al posto di Pentenero, da parte di Nadia Conticelli oggi capogruppo in Sala Rossa e presidente del partito regionale, e di un avvicendamento a capo della falange dem con Pierino Crema, corrente Cuperlo. Anzi, ora a traballare è proprio il posto da capogruppo di Conticelli, accerchiata dalla stragrande maggioranza di consiglieri di area Bonaccini e quindi leali con Valle e Lo Russo, ma è molto probabile anche un ridimensionamento di Chiara Foglietta. E poi c’è da comporre la lista alle regionali.

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