VERSO IL VOTO

"Il principale ostacolo è Lo Russo", Conte prepara il siluro a Pentenero

Il leader dei 5 Stelle mette sotto accusa la giunta di Torino: "Crea una situazione oggettivamente difficile". Ora una dei suoi assessori è addirittura la candidata scelta dal Pd. E dal gruppo pentastellato di Palazzo Lascaris arriva la doccia fredda: "Corriamo da soli"

Il principale ostacolo sul campo largo in Piemonte è l’amministrazione di centrosinistra guidata da Stefano Lo Russo. A poche ore dalla designazione di Gianna Pentenero a candidata presidente della Regione per il Pd, Giuseppe Conte mette le mani avanti: “La giunta del Pd che si è insediata dopo la nostra a Torino segue un percorso completamente diverso, ci sono dei progetti che non vengono portati avanti, anzi vengono contrastati, si crea una situazione oggettivamente difficile – afferma il leader pentastellato nel corso di un’iniziativa a Napoli –. Ma queste cose ai cittadini dobbiamo dirle in modo chiaro, perché sennò sembra che la politica è solo un gioco di bandierine, è solo un gioco di forza, muscolare eccetera”.

Sebbene l’avvocato appulo si sforzi di smentire la vulgata che indica in Chiara Appendino, che non ha ancora smaltito i cinque anni di aspra contrapposizione con il Pd all’epoca guidata da quello che è diventato poi il suo successore a Palazzo civico, la più acerrima oppositrice dell’accordo, alla fine non fa che corroborare la tesi. “In Piemonte, e ripeto la situazione di Torino è emblematica, c’è una giunta che sta realizzando progetti in una direzione completamente diversa rispetto al lavoro fatto dalla precedente Giunta Appendino e questo crea un problema oggettivo alle forze politiche. Quindi non è che si può far finta di nulla”. Certo, l’aver messo in pista un assessore di quella giunta così ostica agli occhi della vice Conte – per quanto esponente del fronte sinistro del partito – non sembra andare nella direzione di una pacificazione. A meno di abiure pubbliche, tutt’altro che escludibili in questo Pd plasticamente a rimorchio dei 5 Stelle. Eppure, non intona (ancora) il de profundis dell’alleanza, forse preferisce continuare a far rosolare il Pd e armare i suoi locali: “Ciò nonostante sul territorio però c’è una disponibilità da parte nostra e anche da parte del Pd a creare un tavolo di confronto, a misurare su progetti concreti la possibilità di costruire una coalizione”, conclude l’ex premier.

Da quelli che hanno fatto parte di quel tavolo, però, arriva una presa di posizione che chiude nettamente alla possibilità dell’intesa. “Apprendiamo la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero – scrivono in una nota i consiglieri regionali M5s –. Registriamo questo cambio di passo e di metodo, una decisione che cozza con il dialogo che, seppur tra difficoltà e differenze, era stato intavolato in trasparenza e franchezza in questi mesi per definire gli aspetti programmatici di una proposta politica condivisa e unitaria”. Verrà riconvocato il tavolo, rimasto sospeso sine die in attesa degli sviluppi nazionali? Difficile. “Nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato Presidente, convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”.

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