VERSO IL VOTO

A Cirio piacciono le Bionde(lli), corteggia l'ex parlamentare Pd

Il governatore le ha offerto la candidatura nella lista civica. Un attacco dietro le linee nemiche della sinistra. Pentenero si troverebbe contro l'ex presidente del partito in Piemonte. Attesa per il simbolo "cangiante" (a seconda degli interlocutori)

Anche se, con lo svanire del campo largo, la vittoria appare ancora più vicina, Alberto Cirio non accenna a frenare la sua potenza di fuoco. Muovendosi addirittura dietro le linee nemiche. È qualcosa di più di un semplice rumor e meno di una certezza l’ipotesi che a entrare nella lista civica del ricandidato governatore possa essere una figura come quella di Franca Biondelli, a lungo esponente di rilievo del Partito Democratico di cui è stata anche presidente regionale, nonché parlamentare in due legislature, la prima al Senato e la seconda, dal 2013 al 2018, alla Camera. Due volte sottosegretario, nei governi Renzi e Gentiloni, fassiniana di ferro, dopo la mancata rielezione alle penultime consultazioni elettorali, l’ex parlamentare di Borgomanero è di fatto uscita dalle cronache politiche non solo nazionali, ma anche piemontesi. Un allontanamento per alcuni versi naturale, per altri forse indotto dal mutato clima nel partito. Il suo resta comunque un nome e un profilo ancora in grado di incidere sui destini della sinistra alle prossime regionali, tanto più stando dall’altra parte. Che poi è il progetto cui starebbe lavorando Cirio, ben conscio dell’effetto che una candidatura come quella dell’ex parlamentare piddina avrebbe. E non solo nel Novarese, storico bacino elettorale di Biondelli. 

Un Pd preso prima in giro, poi a sberle dai Cinquestelle, costretto pure a ingoiare l’enorme rospo, offerto in salsa civica dal centrodestra, della sua ex presidente corteggiata da un governatore cui non mancano certo le armi di seduzione. Bastano, a rendere l’idea, le parole dolci e le photo opportunity con cui ha esordito nel duello con la sua avversaria Gianna Pentenero. Arruolare una donna, per anni tra le principali dirigenti del partito in Piemonte e con ruoli importanti di governo, sarebbe per Cirio, proprio rispetto alla sua avversaria, un colpo mica male. Certo qualcuno nella maggioranza potrebbe avere qualcosa da ridire e per comprendere cosa accadrà bisognerà attendere l’evoluzione del corteggiamento. 

In verità di tempo non è che ce ne sia molto. Le esortazioni rivolte a Cirio e al suo stretto entourage a rompere gli indugi e consentire ai candidati di incominciare a cercare le preferenze aumentano di giorno in giorno. Così come l’attesa per conoscere il simbolo della lista e capire quale tra i vari modelli che da tempo il governatore custodisce nel suo smartphone abbia scelto. L’atteso giorno del disvelamento è fissato in agenda per lunedì prossimo, quando si vedrà quanto sarà scritto in grande il suo nome che, per ora cambia dimensione a seconda degli interlocutori: aumentando se si tratta di chi ambisce a un’offerta oltre i partiti della maggioranza e rimpicciolisce quando viene mostrato ai vertici dell’alleanza, intimoriti (in primis il coordinatore di Forza Italia Paolo Zangrillo) dalla possibile concorrenza. Sabato scorso è stato mostrato ai segretari di Fratelli d’Italia (Fabrizio Comba) e della Lega (Riccardo Molinari) ottenendo il via libera definitivo. Sempre lunedì verranno resi noti i nomi del comitato promotore regionale e dei testimonial della lista di ogni singola provincia: figure di alto profilo, professionisti ed esponenti della società civile, che saranno una sorta di “garanti” della linea politica, riassumibile in quel “Piemonte moderato e liberale”, scritta che comparirà sul simbolo.

Oltre alla forma (grafica) che mai come in questo caso diventa sostanza politica, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere e caselle da riempire. La questione della presenza in lista, a Torino, di Silvio Magliano, indigesta al commissario regionale di Azione Enrico Costa, resta la più intricata, anche se molti prevedono che finirà con la candidatura dell’attuale consigliere regionale dei Moderati e un digestivo offerto da Cirio all’amico Costa per brindare ad altre candidature con il bollino del parlamentare monregalese. Nulla in confronto a quel che si potrebbe prospettare per Pentenero e i suoi nel caso in cui, alla proposta di Cirio, Biondelli rispondesse con un sì. Difficile, ma non impossibile.

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