VERSO IL VOTO

Il fratello d'Italia (e di Santanchè) tra i "blindati" del listino di Cirio

Ultime trattative per i dieci posti garantiti alle regionali del Piemonte. Privilegiati i territori penalizzati nel proporzionale. Cinque caselle per i meloniani, tre per la Lega (una per Gancia) e due per Forza Italia che si lamenta. Non c'è trippa per Lupi

Cinque, tre due. È lo schema con cui il centrodestra si presenterà nell’ambìto listino, ovvero quell’elenco di dieci aspiranti consiglieri regionali che, essendo eletti automaticamente con la vittoria del candidato presidente, possono evitarsi le fatiche di Sisifo alla caccia fino all’ultima preferenza. La metà dei posti se l’accaparra Fratelli d’Italia, il terzetto è rivendicato e per ora assegnato alla Lega e i rimanenti due andranno a Forza Italia, anche se dal fronte azzurro giungono segnali di nervosismo e di richiesta di invertire l’ordine con la Lega.

Tra nomi e caselle che ancora ballano, pochi i punti fissi. Tra questi la conferma della da tempo manifestata intenzione di Alberto Cirio di lasciare la suddivisione alle forze politiche, sottraendosi dalla spartingaia. Lo stesso Marco Gabusi, titolare dei Trasporti nell’attuale esecutivo e assessore notoriamente più vicino al governatore sarà blindato nel maggioritario, ma in quota al suo partito e quindi di Forza Italia. Per lui il maggioritario è una via obbligata essendo certa l’impossibilità per gli azzurri di eleggere un consigliere nella provincia di Asti. Lo stesso vale, per un altro astigiano come l’attuale vicepresidente della Regione Fabio Carosso, anch’egli con una posizione certa e garantita.

Va ricordato che con l’entrata in vigore della nuova legge elettorale contrariamente al passato non tutti i dieci hanno la matematica certezza di ottenere un seggio a Palazzo Lascaris. Più la percentuale di voti con cui il presidente viene eletto si alza e più si decurtano i posti del maggioritario, con evidenti e motivate preoccupazioni a partire dalla settima o ottava posizione. E anche questo è un calcolo che viene tenuto ben presente nella spartizione che nei prossimi giorni i tre partiti dovranno mettere nero su bianco. Osservando anche un’altra regola imposta dal nuovo testo, ovvero la rappresentanza di genere che non deve vedere uno dei sessi superare in presenze il 60 per cento dei posti.

Altro dato, ad oggi, certo e che spazza via previsioni e speranze è l’assenza nel listino di Noi Moderati. Il partito di Maurizio Lupi che presenterà la sua lista vedrà tra i candidati, in questo caso nella provincia di Alessandria, dell’ex senatore e Massimo Berutti, indicato come beneficiario di una posizione nel maggioritario e che invece dovrà provare a conquistare il ritorno (dopo la parentesi a Palazzo Madama) in via Alfieri raccogliendo preferenze.

Tornando ai partiti che i posti nella top ten li hanno, oltre a Gabusi per Forza Italia sarebbero in predicato l’altra casella libera l’assessore comunale di Valenza Alessia Renza Zaio e la presidente del consiglio comunale di Borgomanero Annalisa Beccaria, coordinatrice provinciale di Azzurro Donna e molto vicina al coordinatore regionale Paolo Zangrillo

Anche la Lega cercherà di tutelare quei territori che non riescono ad eleggere un consigliere o è difficile che ciò avvenga. Oltre a Carosso, nel listino ci sarà l’attuale capogruppo Alberto Preioni, appartenente a una provincia, il Vco, in cui non ci sono chance e col sovrappiù di aver guidato non senza sbandate (soprattutto, ma non solo, lessicali) il Carroccio a Palazzo Lascaris. Terza casella, non è detto in ordine decrescente, per l’europarlamentare Gianna Gancia. Lei prova a tornare per altri cinque anni a Bruxelles, ma con l’aria che tira per il partito, il segretario regionale Riccardo Molinari intende fornirle un potente paracadute proprio in Regione. Nel caso di insuccesso europeo, per lady Calderoli si era vociferato di un posto in giunta, come assessore esterno, ipotesi che tuttavia verrebbe superata da quella garanzia di un seggio in via Alfieri, senza necessariamente dover aggiungere una poltrona nell’esecutivo.

Nell’altra metà del listino, quella prenotata dal partito di Giorgia Meloni, posizioni certe per il vercellese Carlo Riva Vercellotti e per la biellese, attuale assessore regionale, Elena Chiorino che non è detto raddoppi con la candidatura anche nel proporzionale in un gioco a scalare favorendo il primo dei non eletti. Nel Verbano-Cusio-Ossola, torna in grande polvero l’ex azzurro e già presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo, passato nelle file meloniane e che dopo aver perso il congresso provinciale ha trovato la sua rivincita nella caduta in disgrazia, per essersi messo contro il sottosegretario Andrea Delmastro, del “federale” Davide Titoli. Cattaneo quindi sarebbe pronto a inserire nel listino Matteo Marcovicchio, lo sconfitto da Titoli nella conta interna. E se ancora una casella resta da definire, non è certo quella che sarebbe stata prenotata da Daniela Santanchè, restando ovviamente in famiglia. La ministra, travolta dalle vicende giudiziarie che ne fanno traballare la poltrona, avrebbe chiesto un posto sicuro nella prossima legislatura regionale per Massimo Garnero, capogruppo in Consiglio comunale di Cuneo, fratello d’italia, ma soprattutto suo.

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