POLITICA & GIUSTIZIA

Inchiesta su 'ndrangheta e appalti, spunta Gallo sr ma per peculato

All'ex ras socialista della Prima Repubblica viene contestato l'indebito uso di rimborsi dalla Sitaf. Il suo nome finisce nel calderone insieme a mafiosi e a Roberto Fantini, accusato di aver garantito lavori a un'azienda sospetta

C’è una figura storica del mondo politico torinese nell’inchiesta dei carabinieri del Ros, chiamata Echidna, sfociata nelle prime ore di stamani in nove misure cautelari. Si tratta di Salvatore Gallo, 85 anni, esponente del Psi ai tempi della segreteria di Bettino Craxi in seguito avvicinatosi al Pd. Gallo è indagato a piede libero per peculato in una vicenda che non ha nulla a che vedere con la ’ndrangheta. Nel procedimento è chiamato in causa come dirigente di Sitaf, la società di gestione dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia: in questa veste avrebbe utilizzato in maniera indebita rimborsi a cui aveva diritto. Salvatore Gallo è il padre di Raffaele Gallo, capogruppo regionale del Pd in Piemonte, che non è coinvolto a nessun titolo nell’indagine. Al vaglio degli inquirenti c’è l’intreccio tra il ruolo in seno alla società di Gallo padre, per tutti Sasà (negli anni Novanta detto l’Uovo) e l’attività politica del figlio, capolista del Partito democratico nella prossima competizione elettorale: l’ipotesi è corruzione elettorale.

Nell’indagine sulla presenza della ’ndrangheta nel Nord-ovest, tra le nove ordinanze di custodia cautelare compare anche Roberto Fantini, uno dei manager più conosciuti nel settore autostradale, qui chiamato in causa nella veste di amministratore delegato della società Sitalfa, carica che ha ricoperto fino al 2021. Secondo l’accusa avrebbe garantito lavori e risorse economiche a un’azienda riconducibile a personaggi residenti a Brandizzo (Torino), legati alla criminalità organizzata calabrese. È attualmente agli arresti domiciliari. Fantini attualmente è componente dell’Orecol, l’organismo di controllo sugli atti della Regione Piemonte, presieduto dall’ex magistrato Arturo Soprano, ed eletto dal Consiglio regionale: il suo nome venne indicato dalle forze di opposizione, più precisamente dal capogruppo dem Gallo.  

Il giudice per le indagini preliminari Luca Fidelio ha inoltre disposto, nei confronti di altri sette indagati, il sequestro preventivo di somme di denaro oggetto di riciclaggio, provento di un traffico illecito di rifiuti. Un faro è acceso anche su Salvatore Sergi, direttore di esercizio della A32. Nove le ordinanze a carico di Giuseppe, Domenico Claudio e Michael Pasqua, Antonio Mascolo, Carlo Balzano, Roberto Fantini, Roberto ed Edoardo Carvelli, Danilo Scardino.

Le indagini, condotte fra il 2014 e il 2021 dagli investigatori del Ros insieme ai colleghi della stazione di Leini, avviate dal sostituto procuratore Antonio Smeriglio e successivamente alla sua morte passate in capo al collega Valerio Longisi sono concentrate su una articolazione territoriale delle 'ndrine Pelle e Nirta, originarie di San Luca, operativa a Torino e nella zona di Brandizzo. Gli indagati avrebbero operato facendo “sistematico ricorso” all’intimidazione con i concorrenti e offrendo protezione a vittime di atti estorsivi, penetrando nell’economia legale attraverso aziende di edilizia e trasporti che avrebbero ricevuto, almeno a partire dal 2014, commesse da appaltatori operanti nel settore autostradale e nella realizzazione delle grandi opere per svolgere lavori di manutenzione del manto stradale e movimento terra.

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