VERSO IL VOTO

È il giorno dei Cinquestelle: in Piemonte corre Disabato

Conte e Appendino hanno scelto: l'attuale capogruppo a Palazzo Lascaris è la candidata alla presidenza per il M5s. Militante grillina delle origini, nella natia Collegno è stata l'antagonista della Castelli. Fustigatrice del Pd fino a far affondare il campo largo

È stata la fustigatrice del Pd al tavolo che avrebbe dovuto sancire la nascita del campo largo, ora s’appresta a guidare il Movimento 5 stelle alle prossime elezioni in Piemonte. È Sarah Disabato, attuale capogruppo a Palazzo Lascaris e coordinatrice regionale, la candidata presidente pentastellata: il suo partito la presenterà oggi, a meno di 48 ore dall’improvvisa scomparsa di Roberto Falcone, primo sindaco grillino del Piemonte, a Venaria nel 2015. Era rimasto legato al Movimento anche dopo il suo disarcionamento e aveva manifestato la propria disponibilità a correre per le Europee.

La voglia di scendere nell’agone elettorale si mescola con la tristezza della perdita. “Con te se n’è andato un amico” si legge nelle tante attestazioni che si rincorrono sui social. E intanto c’è da convocare una conferenza stampa, buttare giù le liste, completare il programma. La campagna elettorale è alle porte e per i Cinquestelle, dopo la decisione di andare da soli, c’è la scommessa di migliorare il risultato di cinque anni fa, quel 12,6% che portò cinque eletti nel parlamentino piemontese.

Il contest online per le candidature al Consiglio regionale è già aperto. In corsa di sicuro c’è l’ex assessore all’Ambiente della giunta di Chiara Appendino, Alberto Unia, tra i favoriti per l’elezione. A Cuneo si ripresenta Ivano Martinetti, che pure era stato tra coloro che erano stati in ballo per ottenere l’investitura a guidare la coalizione.   

Classe 1988, una laurea in Biologia all’Università di Torino, Disabato si è fatta le ossa nella sua Collegno, città rossa per eccellenza dove governa il Pci (poi Pds, Ds e Pd) ininterrottamente dal dopoguerra. Concittadina dell’ex viceministro dell’Economia Laura Castelli, ne è sempre stata l’antagonista al punto da rischiare l’isolamento all’interno del Movimento. Contro ogni pronostico, nel 2019 viene eletta nella circoscrizione di Torino con oltre 1.200 voti di preferenza e da quel momento inizia la sua ascesa. Alla fine del 2020 Francesca Frediani e Giorgio Bertola lasciano il gruppo pentastellato e poco dopo la guida finisce nelle sue mani. Intanto viene indicata come coordinatrice piemontese del M5s.

Diventa protagonista negli ultimi sei mesi quando Giuseppe Conte e Chiara Appendino le affidano il compito di frontwomen durante le trattative col Pd. Lei si mette in testa l’elmetto e va al fronte: genio chissà, di certo è guastatore. L’asse con l’ex sindaca si consolida giorno dopo giorno, le due scoprono che in fondo vogliono la stessa cosa: far saltare ogni tentativo di accordo. Chiara è in regia, Sarah attrice protagonista. La storia è quella che è stata raccontata in tutti questi mesi. Da oggi ne inizia un’altra.

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