VERSO IL VOTO

Pd cenere e cilicio, arriva il codice etico 

Sarà presentato domani il testo che i candidati di centrosinistra dovranno sottoscrivere. Trasparenza, legalità e persino l'impegno a cambiare la legge sul gioco d'azzardo. Così la morale sostituisce la politica e la coalizione continua a flagellarsi dopo il caso Gallo

Accettare “solo voti puliti” e stare lontano da quelli della malavita, non aderire a organizzazioni segrete, come la massoneria, evitare conflitti d’interesse e pressioni indebite, ma anche ogni ipotetico scambio di utilità tra candidato ed elettore. Cinque pagine in cui i candidati della coalizione di centrosinistra in Piemonte si impegnano a condurre una campagna elettorale integerrima, rigorosa, “evitando forme di propaganda invasiva”: il codice etico che verrà presentato domani mattina da Gianna Pentenero nella sua sede di corso Inghilterra a Torino è il lavacro in cui il Pd piemontese prova a espiare i suoi peccati, il cilicio con cui si pente di quel che ha fatto o fatto finta di non vedere. Il pegno della candidata presidente a quell’ala del partito che a quasi un mese dalle indagini che hanno coinvolto alcuni dirigenti, tra cui Salvatore Gallo, ancora soffia sul fuoco delle polemiche e chiede un repulisti, proprio mentre i candidati sono impegnati a tirar su qualche preferenza.

Codice etico inflessibile, fino a sfiorare l’invito alla delazione laddove il partito che aderisce mette a disposizione i propri organismi per “segnalazioni di comportamenti non compatibili coi principi e i valori del partito/movimento”. Un testo che obbliga i candidati a sottoscrivere il codice di autoregolamentazione approvato dalla commissione parlamentare Antimafia e pure l’appello di Libera e Avviso pubblico, “riconoscendo che mafie e corruzione sono minacce attuali e concrete”.

E così Pd e alleati continuano a flagellarsi mentre il centrodestra fa campagna elettorale. Il codice etico prevede inoltre l’impegno dei candidati, una volta eletti, a sostenere l’istituzione di un assessorato alla Legalità, programmi di formazione del personale dell’ente per prevenire l’infiltrazione delle mafie, financo veri e propri indirizzi politici come l’impegno a rivedere la legislazione in tema di gioco d’azzardo, dopo la legge del centrodestra che ha di fatto sterilizzato la riforma della giunta di Sergio Chiamparino. Insomma, la legalità diventa programma di governo e rischia di trasformarsi in uno dei principali temi del centrosinistra in campagna elettorale. 

Attenzione anche ai finanziamenti in campagna elettorale: vanno rendicontati tutti con massima trasparenza e attenzione a non farsi dare soldi da chi “abbia ottenuto benefici dall’attività istituzionale o politica del candidato” perché in quel caso potrebbe scattare il conflitto d’interesse; così come nel caso il candidato cercasse intercessioni con soggetti pubblici o gestori di servizi legati alla Regione per ottenerne vantaggi per sé o per i suoi elettori. Nessuna clientela, il comportamento deve essere integerrimo, “rifuggendo – si legge – la logica della delega o, ancor peggio, del favore in luogo del diritto”. Così l’etica s’impossessa della politica. Se sarà una strategia vincente lo diranno gli elettori.

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