VERSO IL VOTO

Dal canto del Gallo a quello del cigno? Reunion dei fassiniani (quel che resta)

Col fondatore e il coordinatore piemontese fuorigioco è l'ex sindaca di Alessandria, Rossa, a tirare le fila della vecchia corrente. Un centinaio i presenti, tra cui Pentenero e Benifei. "Noi siamo ancora qua". Faglia nell'area Schlein

Più che il canto del Gallo sembra quello del cigno. O forse è proprio per scongiurare una fine tanto ingloriosa che venerdì sera, nella sede torinese del Pd, al civico 115 di via Coppino, quel che resta di Iniziativa democratica, componente nata sotto l’ala di Piero Fassino e che all’ombra della Mole ha, o forse aveva, in Raffaele Gallo il suo referente, è tornata a riunirsi. Un modo per serrare le fila in vista delle urne, per ribadire “che noi siamo ancora qui e vogliamo portare avanti le nostre idee e la visione di un partito riformista che oggi manca” spiega Rita Rossa, ex sindaca di Alessandria, che con generosità sta tirando le fila di quest’area in un momento che peggiore non potrebbe essere. Con quel che sta capitando al suo fondatore, il presunto taccheggio al duty free di Fiumicino, e alla famiglia Gallo – il padre Salvatore e il figlio – costretti a uscire di scena sull’onda dell’inchiesta Echidna. Di questi tempi sarebbero dovuti essere tutti mobilitati a raccattare preferenze per Gallo, capolista fino a un mese fa del Pd alle regionali, e oggi defilato ad aspettare che passi la nottata. 

Sessanta o settanta persone in presenza, una ventina collegate da remoto per un evento tutto sommato partecipato “per dire che c’è un problema di linea politica nel partito nazionale, in cui finiscono all’angolo le culture riformista e del cattolicesimo sociale” prosegue Rossa. Tra i presenti anche Giancarlo Quagliotti, eminenza grigiastra di Fassino sindaco e a lui legato sin dai tempi del Pci, e Gioacchino Cuntrò che accolse il Lungo candidato a Palazzo civico appena lasciata la guida della Federazione di Torino, nel 2011. Anni ruggenti ormai alle spalle, ma c’è chi vuole tenere duro. Nonostante le vicissitudini giudiziarie di Gallo senior, alcuni rapporti sono rimasti solidi, come quello con le consigliere comunali Caterina Greco e Anna Borasi, elette in Sala Rossa anche grazie all’appoggio del vecchio Sasà e del figlio Raffaele, e presenti venerdì alla reunion (non c’era invece il terzo eletto di IdeaTo, Tony Ledda, che ha già trovato riparo altrove). Con loro anche il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno, la presidente della Circoscrizione 3 Francesca Troise, le candidate alle regionali Nicoletta Persico e Maria Spada, il consigliere alessandrino Daniele Coloris, e altri rappresentanti ed eletti della cintura torinese.

È quel che resta di Futuro Democratico, il correntone regionale che Fassino aveva messo in piedi quando sedeva al piano nobile di Palazzo Civico, fedele al suo antico mantra togliattiano secondo cui il partito si governa dal centro. Sfruttando carisma, organizzazione e potere, l’allora sindaco, assieme a Quagliotti e Cuntrò, aveva fondato una componente politica che contava centinaia di amministratori in tutto il Piemonte, tra cui molti parlamentari, consiglieri regionali e sindaci. Una ventina in tutto gli interventi. Tanti anche gli esterni alla corrente, a partire dalla candidata presidente della Regione Gianna Pentenero, alla quale è stato ribadito l’appoggio scontato e “incondizionato” per queste regionali, assieme al capodelegazione del al parlamento europeo Brando Benifei, gli aspiranti la seggio di Bruxelles Elena Accossato e Luca Jahier. Ma anche Paola Bragantini, già deputata e segretaria del Pd torinese oggi presidente di Amiat, l’ex assessore torinese Enzo Lavolta, l’ex senatrice Magda Negri.

E mentre i fassiniani provano a riorganizzarsi, nella sinistra del partito, fedele a Elly Schlein, ieri all’Off Topic di Torino c’è stata la presentazione della candidatura alle regionali dell'assessora di Moncalieri Silvia Di Crescenzo, patrocinata anche dalla deputata Chiara Gribaudo e da Mauro Salizzoni. Su di lei punta tutto il suo sindaco Paolo Montagna, che in queste ora sta dimostrando come Di Crescenzo non sia solo un’operazione “di disturbo” contro Laura Pompeo (anche lei nella sua giunta  con posizioni critiche e ambizioni di successione), ma una candidata che si giocherà fino alla fine un posto a Palazzo Lascaris. Tanto zelo, però, sta provocando un po’ di malcontento nell'ala sinistra del partito, a partire dalla capogruppo dem in Sala Rossa, Nadia Conticelli, che riteneva essere lei la candidata “ufficiale” della corrente. E infatti quest’ultima pare abbia intensificato negli ultimi giorni le uscite con Giulio Fornero, sostenuto dai cuperliani di Andrea Giorgis, limitando le comparsate con Salizzoni.

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