POLITICA & CULTURA

Liguria "legge" (senza Toti), ospite al Salone del libro

La kermesse torinese ai nastri di partenza. Confermato il fitto programma di appuntamenti con la regione guest star, nonostante le vicende giudiziarie che hanno portato all'arresto del governatore. Come ogni anno, sarà la più grande rassegna di sempre

Letture di evasione. Non resta che scherzare sul destino cinico e baro, a ventiquattr'ore dall'apertura del Salone del Libro di Torino, in programma dal 9 al 13 maggio, dove la Liguria, ospite d'onore della kermesse, si trova senza il suo presidente, con Giovanni Toti ai domiciliari per le note vicende. “Abbiamo appreso la notizia con dispiacere. Confermiamo il normale svolgimento delle attività programmate” dice la direttrice del Salone del Libro Annalena Benini. Il governatore non era previsto nei talk inseriri all'interno del programma, ma nessuno escludeva (anzi) la sua presenza tra gli stand nei giorni della rassegna.

Intanto prende forma quello che è già stato ribattezzato il più grande Salone di sempre, con 137mila metri quadrati di spazi e 15mila posti a sedere in più all’auditorium del Centro congressi per assistere agli eventi. Oltre 800 gli stand, 51 le sale e 180 i laboratori. “Sarà un Salone felice. Sono molto emozionata, ma anche tranquilla perché è un Salone davvero bello, ricco e di qualità, con un programma di alto livello che dà la parola a tutti. È un luogo sano come lo è questa città, sento voglia di ascoltare e di confrontarsi, spero faccia volare i pensieri” dice ancora Benini che ha accompagnato giornalisti e fotografi all’interno degli spazi dove è in corso l’allestimento degli stand. “Abbiamo cercato di risolvere i problemi pratici aumentando gli spazi gastronomici, i bagni e rafforzando i trasporti” prosegue Silvio Viale, presidente dell’associazione che organizza il Salone. Il primo a essere operativo, con un giorno di anticipo, è stato questa mattina il Rights Center, lo spazio della compravendita dei diritti tra le case editrici: “Abbiamo superato i 500 accreditati – spiega Piero Crocenzi, amministratore delegato del Salone –, lo stesso numero dell’anno scorso. È un’attività che svolgiamo con l’Ice che ci supporta nell'organizzazione e nell'invito degli operatori internazionali: abbiamo ricevuto 330 candidature e abbiamo selezionato 70 operatori di qualità. Uno dei nostri focus principali è quello che riguarda lo scambio di diritti tra editoria e cinema. Siamo contenti di ospitare per la prima volta case di produzione cinematografiche da fuori Italia, una tedesca, una svizzera e una austriaca”.

Gli scrittori. Due premi Nobel, il turco Orhan Pamuk e Abdulrazak Gurnah nato nell’isola di Zanzibar, arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni Sessanta, con “L’ultimo dono” appena uscito in Italia per La nave di Teseo. La buchmesse torinese segna inoltre l’attesissimo arrivo in Italia, per la prima volta dopo l’accoltellamento, di Salman Rushdie che in “Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio” (Mondadori) ha raccontato, aprendo la sua sfera personale, quella terribile esperienza. Dal 9 al 13 maggio tanti i big della letteratura straniera a Torino, a partire dal giorno d'apertura con la lezione inaugurale “L’inizio molto lento della mia carriera molto veloce” della Premio Pulitzer Elizabeth Strout che parlerà anche del suo ultimo romanzo “Lucy davanti al mare” (Einaudi) sui giorni della pandemia. Da Pechino si aspetta Yu Hua, l’autore cinese più venduto al mondo di cui esce proprio a maggio il nuovo romanzo “La città che non c’è” (Feltrinelli) e da Israele Eshkol Nevo che dialogherà con Francesco Piccolo a partire dal suo ultimo romanzo “Legami” con cui si inaugura il nuovo marchio Gramma. Dalla Svizzera il super bestseller Joel Dicker con il nuovo romanzo “Un animale selvaggio” (La nave di Teseo), in testa alle classifiche e dalla Spagna Alicia Gimenez-Bartlett con “La donna che fugge” (Sellerio) in cui torna l'amata ispettrice Petra Delicado, subito seconda tra i più venduti in assoluto.

Il Salone di Benini regalerà ai visitatori l’ultima possibilità di incontrare in veste di scrittore Don Winslow che ha annunciato di chiudere con “Città in rovine” (HarperCollins), l’ultimo capitolo della trilogia partita con Città in fiamme, la sua carriera di maestro del crime per dedicarsi a “combattere il ritorno di Donald Trump” come ha dichiarato. Il maestro del noir americano James Ellroy approda al Salone con “Gli incantatori” (Einaudi) in cui troviamo Freddy Otash deciso a sciogliere il mistero della morte di Marilyn Monroe. Al Lingotto anche il primo incontro pubblico con Nicolas Barreau che alla vigilia della kermesse, dove arriva con il suo ultimo romanzo “L’amica della sposa” (Feltrinelli) ha svelato la sua vera identità: dietro lo pseudonimo non c’è un autore bensì un’autrice che viene dalla Germania, Daniela Thiele.

Enorme il parterre di autori italiani da Gianrico Carofiglio a Silvia Avallone, da Eraldo Affinati a Maurizio De Giovanni, Donatella Di Pietrantonio, Erri De Luca, da Dario Voltolini a Emanuele Trevi con tra i più attesi Alessandro Baricco, che dopo il secondo trapianto di midollo, nell’estate del 2023, per la grave forma di leucemia della quale aveva annunciato la diagnosi sui social nel gennaio 2022, è in ripresa dalla malattia e porta in scena il suo ultimo romanzo con “Abel Concerto”, in prima assoluta al Teatro Carignano di Torino, il 13 maggio. Tante le ricorrenze e memorie, primo fra tutti il “Ricordo che porta, il ricordo che lascia” Ernesto Ferrero, morto il 31 ottobre 2023. Scrittore Premio Strega, critico letterario, per quasi 20 anni alla guida del Salone di Torino, Ferrero sarà omaggiato da amici scrittori e compagni di strada che leggeranno le pagine più amate in un incontro con Walter Barberis, Alessandro Barbero, Piero Bianucci, Chiara Fenoglio, Paolo Giordano, Paola Mastrocola, Melania G. Mazzucco e Domenico Scarpa, moderati da Stefano Salis. Fra gli omaggi spiccano anche le Lezioni sul tetto del Salone come quella con Domenico Scarpa e Jasmine Trinca, dedicata a Natalia Ginzburg a cui si deve il titolo di questa edizione, “Vita immaginaria”, preso da uno dei suoi libri meno conosciuti.

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