Pensionati, risorsa per i piccoli comuni

La proposta di una tassazione ridotta per 5 anni al 7%, sui pensionati che dall’estero decidano di trasferire o di riportare la propria residenza in Italia, per quanto cerchi di allineare la situazione del nostro Paese a quella di altre Nazioni, a noi vicine, più attraenti per i redditi pensionistici, rischia di non centrare del tutto gli obiettivi prefissati.

Se il fine è utilizzare questa leva fiscale per aiutare le aree geografiche economicamente più depresse, allora non va dimenticato che 11 anni di crisi hanno aggravato e approfondito il divario non solo fra Nord e Sud ma pure all'interno di regioni del Nord come il Piemonte.

La stessa “ripresina” in atto sul mercato immobiliare, in termini di ripartenza di affitti e compravendite sul già costruito, conferma come a beneficiarne siano, ovunque, quasi esclusivamente i centri urbani medio-grandi, a scapito dei Comuni più piccoli che formano la gran parte dei nostri territori.

Per questo motivo, e ci sono ora tutte le condizioni per correggere con serenità molti capitoli della manovra di bilancio 2019, la flat tax applicata ai pensionati esteri deve diventare uno strumento di politica economica e sociale per i piccoli Comuni di TUTTA Italia. Questo avrebbe almeno tre vantaggi: una maggiore attrattività di tutto il Paese, da Sud a Nord, nei confronti di una categoria sociale titolare di redditi certi e stabili; un incentivo per i piccoli centri a promuovere la riqualificazione urbana e residenziale coinvolgendo le imprese edili e commerciali e i servizi socio-sanitari; una calamita a costo zero per lo Stato per attrarre redditi oggi non interessati a trasferirsi in Italia, e con entrate aggiuntive per finanziare servizi pubblici e sociali per TUTTI gli anziani e le famiglie, oggi esposti a tagli e rincari spropositati. Limitarla geograficamente vuol dire indebolirla in partenza?

Molte Nazioni sono uscite dalla crisi prima di noi con queste misure fiscali, ma applicate al 100% e non a metà. Su questo tema l’augurio, oltre che di buon Anno, è che le Associazioni di categoria dei piccoli Comuni e delle Unioni Montane dicano la loro in maniera coesa e forte, per impedire che le nostre Terre Alte, e non soltanto queste, perdano un altro treno...

*Anna Mantini, capogruppo Lega Fossano, già assessore provinciale ai Piccoli Comuni

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