LA SACRA RUOTA

A Mirafiori è crollato un MiTo

Mentre si spengono (per ora) le sirene coreane, altri 540 operai si preparano a lasciare lo storico stabilimento torinese. Il modello Alfa va in pensione e in attesa del nuovo Suv partono i corsi. Ma per due settimane si ferma pure la Maserati di Grugliasco

Termina entro metà luglio la produzione dell’Alfa MiTo nello stabilimento Fca di Mirafiori, a Torino. Per questo, fra il 3 e il 16 luglio, 540 lavoratori saranno trasferiti, come previsto dall’accordo già raggiunto con i sindacati, dalle Carrozzerie di Mirafiori alla Maserati di Grugliasco. Nel complesso tutti i mille dipendenti dello storico stabilimento verranno spostati: i primi 199 sono stati distaccati il mese scorso, i restanti entro la fine di luglio. Ciò avviene perché a Mirafiori non è più possibile fare ricorso agli ammortizzatori sociali che sono esauriti ormai quasi del tutto. I circa mille dipendenti trasferiti approfitteranno del trasferimento per svolgere alcuni corsi di addestramento in vista dell’arrivo di futuri modelli.

L’azienda ha anche annunciato che i lavoratori della linea del modello Maserati Levante di Mirafiori saranno in solidarietà dal 9 al 20 luglio: due settimane di fermata produttiva che non erano previste nel piano dei contratti di solidarietà per luglio, che doveva essere pienamente lavorativo. “Un’altra tegola che cade sulla testa dei lavoratori – hanno commentato la notizia Federico Bellono della Fiom-Cgil – che in alcuni casi incominceranno a perdere i ratei di maturazione dei vari istituti perdendo ulteriore salario. Abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione sulla situazione attuale e su ciò che potrebbe verificarsi a settembre quando tutti i mille lavoratori della Carrozzeria saranno presenti in Maserati. È doveroso da parte dell’azienda garantire l’occupabilità che può esserci solo se in tempi brevissimi arriveranno nuove produzioni a Torino. In caso contrario saremo semplicemente al gioco delle tre carte”.

A Mirafiori, stabilimento storico della Fiat, inaugurato da Mussolini nel 1939, probabilmente, dovranno concentrarsi sulla produzione di un secondo Suv Maserati, che affiancherà il modello Levante già uscito dalle sue linee di montaggio. A Torino vengono prodotte meno di 50.000 auto all’anno rispetto a un picco di oltre 600.000. Non si sa al momento esattamente quanto tempo dovrà passare prima che inizi la produzione di un simile modello. Tutto secondo il piano presentato da Sergio Marchionne, il quale prima di lasciare il volante di Fca prova a lanciare la casa automobilistica verso il futuro, che secondo il ceo dovrà essere costellato da Suv Jeep e auto di lusso Maserati. Saranno ridimensionati tutti gli altri marchi: alcuni modelli saranno cancellati dalla catena di produzione, altri ritirati da alcuni mercati.

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