TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd, viene avanti Marino

Si profila il nome del senatore torinese per la soluzione unitaria alla segreteria regionale. Ipotesi ticket con la deputata orfiniana Gribaudo. Gran burattinaio Laus. Il "sacrificio" di Gallo. E così le primarie fratricide della vigilia di Natale si allontanano

“Se c’è una candidatura unitaria si fa un passo indietro”. Non è il Gallo (Raffaele) a cantare, bensì il suo main sponsor per l’ascesa alla segreteria regionale, Mauro Laus. E prima che lo facesse nel corso della riunione allargata del comitato di reggenza, convocata da Giuliana Manica, qualcuno aveva tradito le facili previsioni di un nulla di fatto. Una figura in grado, almeno potenzialmente, di unire il Pd piemontese è stata trovata e risponde al nome di Mauro Maria Marino.

Parlamentare di lungo corso (alla quinta legislatura), di segno renziano ascendente Boschi e lontane frequentazioni bindiane; un passato alla presidenza della Sala Rossa ai tempi di Valentino Castellani e di quell’Alleanza per Torino di cui fu uno degli allora giovani promotori. Al vertice della commissione Finanze di Palazzo Madama nella scorsa legislatura e poi vice di Pier Ferdinando Casini in quella di inchiesta sul sistema bancario, l’attuale senatore Marino dovrebbe guidare il partito verso e oltre le regionali del prossimo anno, secondo qualcuno in ticket con la deputata cuneese di stretta osservanza orfiniana Chiara Gribaudo, responsabile del Lavoro nell’ormai ex segreteria nazionale di Maurizio Martina, opzione quest'ultima ancora tutta da valutare.

La situazione, ingarbugliata da mesi, si sarebbe in gran parte sbrogliata nel pomeriggio proprio con la non del tutto inattesa apertura da parte del fronte fassiniano a sostegno del giovane consigliere regionale, sceso per primo nell’agone per la corsa alla segreteria, seguito solo dalla (auto)candidatura dell’ex sottosegretario Luigi Bobba, ben visto come guida del partito da una parte dei renziani – soprattutto dal deputato Stefano Lepri -, da alcuni segretari provinciali desiderosi di un cambio rispetto alla provenienza torinese che ha contraddistinto da tempo i numeri uno di via Masserano, ma non dall’inner circle renziano nazionale.

Bobba ha sempre detto di essere pronto a confrontarsi alle primarie, ma altrettanto a fare un passo indietro nel caso si trovi una candidatura unitaria. Posizione che era andata crescendo anche nell’entourage di Gallo, sia pure senza troppa convinzione da parte di alcuni.

A fare il nome di Marino è stato proprio Laus durante una riunione dei parlamentari renziani piemontesi svoltasi giovedì a Roma, cui hanno partecipato anche Luca Lotti e Lorenzo Guerini. Ed è stato lo stesso Laus a sostenere l'operazione, durante tutta la giornata, nei vari vertici e caminetti che si sono susseguiti in via Masserano. Contrariamente alle attese le maggiori resistenze sono arrivate proprio da Bobba che a quanto pare, riferiscono i maligni, "era pronto a sostenere un candidato unitario solo se fosse stato lui". Una piccola crepa in cui s'è inserita pure la minoranza di sinistra, che ha provato a prendere tempo chiedendo una rosa di nomi. "Ma che rosa e rosa, non è più stagione, è quasi Natale" è stata la risposta di Laus. Anche perché, se dovesse saltare l'opzione Marino, fanno sapere renziani e fassiniani, nuovamente fianco a fianco dopo gli anni della segreteria di Davide Gariglio, allora si andrà alla conta, uno scenario nel quale chi parte decisamente in vantaggio è proprio Gallo. Insomma, se non ci saranno sorprese, l’incubo delle primarie potrebbe essere scacciato, così come quella probabile guerra fratricida di cui il Pd ha tutt’altro che bisogno in vista del difficoltoso cammino verso le elezioni e il tentativo di mantenere, con Sergio Chiamparino, il governo del Piemonte per altri cinque anni.

print_icon