LA SACRA RUOTA

Fca, il "piano Italia" va avanti

L'ad Manley conferma l'investimento da 5 miliardi. A Mirafiori si produrrà la 500 elettrica. Ieri Di Maio ha promesso contributi per le aziende dell'indotto. Smentita l'ipotesi di una cessione di Maserati, possibile una joint venture con Psa

Il piano di investimenti da 5 miliardi per le fabbriche italiane va avanti. Lo ha confermato l’amministratore delegato del gruppo Mike Manley in un incontro con la stampa al Salone di Ginevra. Un intervento molto atteso che aiuta a dissipare i dubbi sul futuro di Fca in Italia dopo l’introduzione dell’ecotassa e dell’ecobonus da parte del governo gialloverde, misura fortemente osteggiata dal Lingotto, che risulta tra i gruppi più penalizzati.

Al Salone di Detroit, a inizio anno, Manley aveva paventato, per via dell’ecotassa, una revisione degli investimenti annunciati per le fabbriche italiane. Le cose in realtà stanno procedendo per ora secondo la strada indicata: a Pomigliano sono stati annunciati i primi lavori sulle linee per il mini suv Alfa Romeo con il ritorno del Biscione nella fabbrica campana dopo otto anni, la Renegade ibrida dovrebbe essere prodotta a Melfi, mentre a Mirafiori si farà la 500 elettrica.

Nella città svizzera Fca svela i prototipi dei modelli del futuro, quelli con cui giocherà la partita fondamentale della nuova mobilità green. Occhi puntati anche sulle alleanze, rilanciato dall’interesse di Psa a un accordo per rafforzarsi fuori dai confini europei. L’amministratore delegato Carlo Tavares considererebbe Fca – con cui ha di recente prolungato la partnership per i veicoli commerciali della Sevel – attraente per la sua esposizione al mercato americano, ma senza escludere Gm e Jaguar Land Rover.

Al Motor Show – dove Ferrari e Maserati sono protagoniste – sugli stand Fca non ci sono ancora le nuove auto, ma sono presenti il concept Fiat da molti considerato erede della Panda, il prototipo del mini suv Alfa Romeo, che verrà prodotto a Pomigliano, e quelli delle versioni ibride ed elettriche di Jeep Renegade e Compass. Non c’è invece ancora la 500 elettrica che verrà prodotta dal prossimo anno a Mirafiori, modello molto atteso che il vicepremier Luigi Di Maio ha definito “un simbolo di un nuovo mondo della mobilità”. “Investiremo milioni di euro nell’area di crisi complessa di Mirafiori per permettere la riconversione di tutte le aziende dell’indotto legate alla produzione della 500 elettrica”, ha detto Di Maio presentando alle Ogr di Torino il Fondo nazionale per l'innovazione.

“Il Bilancio non è mai stato così positivo, con ebit record e niente debito” ha proseguito Manley, secondo il quale ai risultati hanno contribuito “le vendite record di Jeep e Ram”. Il numero uno del gruppo italo-americano ha inoltre affermato che “Maserati non è in vendita, ha un incredibile futuro” smentendo le voci di una possibile cessione. Capitolo alleanze: “Sarò molto chiaro – ha detto l’ad –. Se c’è una partnership, un consolidamento o un’alleanza, se ci porta in una posizione più forte, sono aperto a valutarla” e riguardo all’ipotesi di fusione con Psa dice: “Parliamo con loro continuamente e su molte cose, sapete che abbiamo una joint venture con Psa”.

Riguardo all’ipotesi “spezzatino” e cioè alla cessione di altri asset del gruppo come avvenuto per Magneti Marelli, il ceo ha affermato che Fca sta “studiando come meglio sviluppare gli asset non core e dare a questi asset il migliore sviluppo”, precisando tuttavia che “al momento non ci sono novità in proposito”.

Soddisfazione dei sindacati nelle prime reazioni alle parole di Manley: “È una garanzia decisiva per l’Italia, che non solo dà certezze ai circa 67mila lavoratori del Gruppo nel nostro Paese, ma consolida un settore industriale importantissimo per l’intera economia nazionale”, dichiara Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. “Oggi sono fugati tutti i dubbi ed è corroborata la giustezza del percorso sindacale da noi intrapreso e perseguito con sempre maggiore convinzione. Confidiamo che la conferma del piano industriale - conclude il leader della Uilm - porti in tempi brevi alla piena occupazione e favorisca la positiva conclusione della trattativa in corso per il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro”.

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