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Ztl, la rivolta di negozi e imprese: "Ma non siamo i signori del no"

Commercianti, artigiani, padroncini: tutti sotto il municipio a contestare il piano della giunta Appendino: allungamento dell'area off limits al traffico e introduzione del ticket. Banchieri (Confesercenti): "Una tassa che non produce alcun beneficio" - VIDEO

Negozianti, ristoratori, artigiani, padroncini: tutti in piazza contro la nuova Ztl varata dall’amministrazione grillina di Chiara Appendino. Una iniziativa lanciata da Confesercenti e Ascom, alla quale hanno aderito tutte le associazioni delle piccole imprese e degli artigiani di Torino. Al netto delle resistenze abituali in categorie piuttosto incline allo status quo e avivere come minaccia ogni cambiamento urbanistico, il provvedimento partorito dalla giunta comunale pare figlio di pregiudizi ideologici e carente di quella visione di sistema indispensabile in atti di tale portata. E così si produce un nuovo strappo tra il governo cittadino e le rappresentanze produttive. Il Comune vuole estendere l’orario della Ztl dalle 10,30 – com’è stato negli ultimi 23 anni – alle 19,30 e introdurre l’ingresso delle auto a pagamento, con un ticket da 5 euro (prevedendo uno sconto per i veicoli meno inquinanti) che include due ore di posteggio.

Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino è tra i promotori della manifestazione. Perché contestare un provvedimento che si prefigge lo scopo di ridurre traffico ed emissioni in centro?
“La nuova Ztl è solo una tassa che non produrrà alcun beneficio ambientale. Le strade del centro sono le meno congestionate e questo provvedimento avrà come unico effetto lo spostamento del traffico e delle persone fuori dal centro dove le vie sono molto più trafficate”.

Tutte le grandi città europee vanno verso una regolamentazione dell’ingresso in centro…
“Certo. Ma sull’area C di Milano, per fare un esempio, c’è stato un referendum consultivo e un percorso condiviso. Questa giunta, invece, non ci ha mai consultati e anzi ci ha costretto a subire una scelta calata dall’alto”.

Il problema è che ogni volta che si prova a cambiare qualcosa c’è chi organizza la levata di scudi.
“Noi non siamo per il no a tutto, non abbiamo posizioni ideologiche o preconcette. In passato abbiamo gestito e accompagnato il processo di pedonalizzazione di molte vie del centro, questa volta però l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra non ci ha mai ascoltati”.

Perché siete tanto preoccupati?
“I commercianti prevedono un calo del fatturato tra il 20 e il 30 per cento, un contraccolpo che molti di loro non si possono permettere. Questa giunta fa esperimenti, il problema è che le cavie sono gli esercenti. Qui rischiamo di trovarci con decine di saracinesche abbassate”.

E quindi qual è la vostra proposta, fermo restando che l’attuale Ztl fino alle 10,30 è troppo blanda e non funziona?
“La soluzione è aumentare le pedonalizzazioni, riprendere quel percorso iniziato negli anni scorsi che noi saremmo pronti a sostenere. Procedere in modo graduale e coinvolgendo chi in centro ci vive e ci lavora”. 

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