BERLUSCONEIDE

La grande fuga da Forza Italia

A Novara un partito commissariato e allo sbando vive con crescente preoccupazione l'emorragia di consensi. Dirigenti e amministratori in processione alla porta di Nastri per entrare in FdI. L'ombra di Sozzani sulle candidature regionali

Che succede in Forza Italia a Novara? A chiederselo, trovando fino ad ora risposte nient’affatto rassicuranti, sono sempre di più tra i berluscones della provincia il cui coordinatore azzurro nonché deputato Diego Sozzani si è dimesso aprendo una anomala fase commissariale, ma rimanendo di riffa o di raffa il protagonista di una vicenda in cui si incrociano manovre e sgambetti, veline e veleni. E tutto a ridosso dell’avvio della campagna elettorale per le regionali, con le conseguenze del caso. A incominciare da una imminente diaspora paventata in più occasioni dai dirigenti azzurri, in particolare a vantaggio di Fratelli d'Italia.

Sulla delicata partita delle candidature alle regionali si addensano le critiche di buona parte degli azzurri novaresi sull’onorevole che già all’epoca delle elezioni comunali aveva contribuito a far volare gli stracci in casa azzurra strappando con la Lega, negando l’appoggio del partito all’esponente del Carroccio Alessandro Canelli che poi sarebbe diventato sindaco, per poi puntare sul civico Daniele Andretta.

Una scelta che molti ancora oggi, tre anni dopo, non perdonano al ras azzurro novarese, del quale temono altre decisioni in vista di altre urne. Lo stesso commissariamento che ha portato il coordinatore regionale Paolo Zangrillo, fratello del medico personale del Cav, ad affidare il partito novarese nelle mani dello storico attivista 78enne Gaudenzio Ferrandi è stata letta come una mossa del deputato per continuare a dare le carte nella partita delle regionali (e quella delle decine di comuni del Novarese in cui andrà al voto sempre il prossimo 26 maggio).

Un malcontento e una preoccupazione crescente tra molti berluscones che, mentre sembra crescere la diaspora verso la Lega e Fratelli d’Italia (con innegabile soddisfazione del parlamentare Gaetano Nastri), si rivolgono ai vertici regionali del partito e agli stessi colleghi parlamentari di Sozzani. Un appello tra il disperato e il rabbioso quello contenuto in una lunga lettera in cui si definisce “avvilente” il commissariamento del partito di cui nulla era stato anticipato in una recente riunione. Un atteggiamento che per il gruppo di azzurri, che ha messo nero su bianco una serie di circostanze a dir poco discutibili, non può che aumentare quella crisi evidenziata da continui abbandoni e migrazioni verso altri lidi politici.

In un passaggio si sostiene che aver convocato una riunione per la scelta dei candidati in concomitanza con l’assemblea dei sindaci e degli amministratori in provincia non fa definire questo atteggiamento come “democrazia, ma carboneria”. Dure critiche anche su alcune candidature alle comunali, nella lettera in cui, tra l’altro, si legge che “il commissariamento del vicecoordinatore vicario regionale a casa sua ci fa pensare che siamo vicini al fallimento totale”.

Ma, come si diceva, è il nodo delle candidature alla regionali che allarme gran parte degli azzurri: pur non ancora ufficializzati, spuntano i nomi di Gerardo Murante, “fuoriuscito e rientrato nel partito svariate volte e artefice di una lista alle comunali in opposizione a Forza Italia”, quello di Massimo Marcassa, primo cittadino di Oleggio e dell'assessore di Borgomanero Elisa Zanetta

In un’altra lettera di qualche settimana fa sempre l’ala critica azzurra novarese aveva puntato l’indice su Teresio Colombo, “migrato dal Nuovo Psi alla Lega, poi approdato ai Moderati e infine a Forza Italia” e pure lui tra quelli in lizza per una candidatura, si dice addirittura che Sozzani starebbe perorando la sua causa per un posto nel listino.

“Domandiamoci perché non sia possibile fare un congresso unitario in provincia di Novara, mentre altrove è fattibile”, si legge ancora nella lunga lettera dei primi di marzo. Che, non poi così tra le righe, fornisce anche la risposta: “Si vuole che la segreteria passi da Sozzani a Colombo”, ma questa operazione “non viene fatta prima della prossima scadenza elettorale”.

E così i rumors iniziano a raccontare di imminenti trasferimenti. Tra chi è dato già con un piede nella Lega c'è la sindaca di Vicolungo Marzia Vicenzi, per tanti anni vicina a Gilberto Pichetto. Tra coloro che sono in fibrillazione c'è Walter Mattiuz, consigliere comunale di Novara, eletto nella lista degli scissionisti di Murante, ma mentre quest'ultimo è rientrato in Forza Italia, l'altro strizza l'occhio al Carroccio e alle prossime provinciali sosterrà il presidente del Consiglio comunale di Trecate Andrea Crivelli, anche lui dato sempre più vicino alla Lega. Ma la diaspora va anche in direzione di FdI, nonostante Nastri in questo momento non stia facendo niente per attirare nuova classe dirigente. Tra chi ha sondato la possibilità di un trasferimento nella formazione meloniana c'è la prima cittadina di Gozzano Carla Biscuola, la quale ha aperto un canale direttamente con Mario Mantovani, il quale si è subito adoperato. 

Insomma un partito ben oltre l’orlo della crisi di nervi quello che, nonostante la “lezione” delle comunali di tre anni fa, continua a essere gestito in maniera tale da non riuscire a evitare un continuo volo di stracci al suo interno. Lo scambio al vertice con il commissariamento a molti è parso una sorta di soluzione di comodo senza che gattopardescamente nulla cambi veramente. Soprattutto in questa fase, con sul tavolo le candidature per le regionali. Un’occasione troppo ghiotta, per rinunciarvi come fosse la segreteria di un partito. Sempre più allo sbando.

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