CARO BOLLETTE

Idroelettrico e idrogeno per affrontare la crisi energetica

Mentre la Lombardia avvia le gare, il Piemonte deve superare l'impugnazione della legge da parte del Governo. La Regione punta a mantenere concessionari italiani. Marnati: "Possibile aumentare la produzione del 10%". Intanto si guarda alla Hydrogen Valley

Mentre la Lombardia entro la fine dell’anno farà partire le prime tre gare per l’assegnazione delle concessioni delle centrali idroelettriche, il Piemonte che ha predisposto la normativa seguendo proprio il modello lombardo, per ora è fermo al palo in attesa di risolvere il problema dell’impugnazione da parte del Governo della legge regionale. 

Ma, anche quando questo intoppo sarà superato con le modifiche al testo richieste dall’esecutivo, la giunta di Alberto Cirio procederà in altro modo da quella guidata da Attilio Fontana. Lo conferma l’assessore Matteo Marnati spiegando che “diversamente dalla Lombardia che farà gare aperte, noi abbiamo l’intenzione di utilizzare la procedura del partenariato pubblico-privato che è in discussione in vista della modifica del decreto Competitività. In questo caso gli attuali concessionari potrebbero presentare un’offerta con investimenti e rilancio, di fronte alla quale la Regione la metterebbe a gara con la clausola che in caso di offerta migliore l’attuale concessionario avrebbe un diritti di prelazione alle stesse condizioni”. 

Un sistema che, nei propositi della Regione, dovrebbe offrire maggiori possibilità agli attuali gruppi – “Tutti italiani e alcuni piemontesi”, sottolinea l’assessore – di mantenere le concessioni evitando una campagna acquisti da parte di società straniere. Un’attenzione al mantenimento entro i confini nazionali la gestione di un settore strategico come quello della produzione di energia idroelettrica, che visto l’aumento dei costi e, ancor più, la prospettiva delle conseguenze della guerra della Russia in Ucraina e le sanzioni dell’Unione Europea e degli Stati Uniti nei confronti di Vladimir Putin, rendono ancor più necessario proteggere e rafforzare.

“Dobbiamo puntare, oltre alle opere compensative e all’aumento dei canoni, a una crescita della produzione di energia di almeno il 10 per cento in più”, aggiunge Marnati che prevede per maggio il superamento della questione dell’impugnazione del testo di legge da parte del Governo e l’avvio delle procedure per il rinnovo delle concessioni.

Sempre sul fronte energetico il Piemonte ha imboccato con decisione anche la strada della produzione di idrogeno, favorita dal Pnrr. Hydrogen Valley, questo il nome del progetto per il quale la Regione sta predisponendo il dossier per il bando. “Stiamo facendo una mappatura dei siti industriali dismessi sul territorio regionale tra i quali individuarne almeno due dove realizzare gli impianti per la produzione di idrogeno”, spiega Marnati.

Sul piatto per questa operazione c’è una cinquantina di milioni e la produzione “servirebbe come carburante a emissioni zero, derivando dall’acqua. Abbiamo già ipotizzato che una parte delle produzione potrebbe servire per trasformare almeno un paio di linee ferroviarie come la Cuneo-Ventimiglia e la Novara-Biella oggi servite da treni a trazione diesel. Poi ci sono i bus, ma anche i mezzi per raccolta rifiuti e per l’utilizzo in alcune aziende produttive”. L’Hydrogen Valley è guardata con molta attenzione e aspettative dall’imprenditoria piemontese che, come ricorda l’assessore, “ha già un filiera pronta per il comparto dell’idrogeno, anzi è la regione più avanzata in questo settore”. 

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