VERSO IL VOTO

Piemonte 2024: Valle accelera, Gribaudo guarda a Bruxelles

Si moltiplicano gli impegni del vicepresidente di Palazzo Lascaris che si è pure fatto nominare relatore del Bilancio per battagliare in aula con Cirio. Intanto il segretario del Pd Rossi inizia a sondare gli alleati e la deputata di Borgo San Dalmazzo prepara lo sbarco in Europa

Il piede ha iniziato a premere sull’acceleratore all’indomani delle primarie Pd. Ha preso a infittirsi l’agenda di Daniele Valle e con essa anche le sue apparizioni a incontri pubblici o davanti alle telecamere. Il passo resta quello felpato di chi si muove con circospezione nella giungla democratica ma l’obiettivo ormai è stato fissato. Se prima, con alleati e collaboratori, si discuteva del “se” ora la questione è il “quando”; una cosa è certa, si giocherà fino in fondo la partita per guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali del Piemonte e il successo di Elly Schlein (lui era tra i sostenitori di Stefano Bonaccini) potrebbe non essere un ostacolo insormontabile lungo la strada che punta al 40° piano del grattacielo del Lingotto. 

Per incrementare la sua visibilità e ridurre il gap di notorietà con Alberto Cirio ha iniziato a moltiplicare gli impegni capitalizzando al massimo ogni carica. Attraverso la presidenza del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale ha organizzato per il 25 aprile il concerto di Vinicio Capossela all’Auditorium del Lingotto, presentato in conferenza stampa giovedì; e nel giorno della Liberazione ha già messo in calendario anche una commemorazione a Saluzzo. Ha chiesto e ottenuto di poter essere relatore di minoranza per il Bilancio così da iniziare a battagliare a colpi di numeri con il governatore e la sua giunta in aula dopo l’assaggio fornito sui dati del personale della Sanità piemontese. Una sovresposizione dettata dalla necessità di prendere posizione anche sul fronte interno, dove c’è chi ha già fatto sapere di essere “a disposizione”.

Intanto l’elezione di Schlein ha riportato il Pd a essere competitivo rispetto al centrodestra e a tornare il primo partito d’opposizione, almeno stando ai sondaggi. Un sentiment che dovrà essere confermato alle prossime elezioni amministrative e regionali dove ci si attende se non una vittoria, quantomeno una rimonta rispetto allo sprofondo di Enrico Letta. Con chi lo interroga sul (suo) futuro Valle ostenta tranquillità – “Se ci saranno altri candidati faremo le primarie” dice – sapendo di poter contare su un segretario regionale, Mimmo Rossi, tutt’altro che ostile e che anzi ha già intrapreso un giro d'orizzonte tra gli alleati della coalizione per iniziare un percorso condiviso. Al suo fianco anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, di cui ha coordinato la campagna elettorale, il parlamentare Mauro Laus e tutto il gruppo regionale a partire dal numero uno Raffaele Gallo. Oltre a Valle si è già fatta avanti l’assessore comunale Gianna Pentenero: anche lei ha annunciato pubblicamente la sua “disponibilità”. Insomma, in un partito che soffre meno c’è una classe dirigente che ora s’offre.

In questo scenario resta la grande incognita sulle intenzioni di Chiara Gribaudo. Dopo aver coordinato i comitati pro Schlein forse s’aspettava un ruolo più centrale nella nuova governance del partito, piuttosto che la vicepresidenza, che in fondo è un incarico poco più che onorifico. Voci romane riferiscono di rapporti un po’ raffreddati con la sua ex coinquilina, altre accreditano una sintonia rimasta immutata al punto che ci sarebbe già chi sta lavorando per lei in vista del 2024: tra i rumors che rimbalzano dalla Capitale infatti uno la vedrebbe addirittura come capolista alle prossime europee nel collegio Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta). Una sorta di polizza sulla vita (politica) della deputata ormai al terzo mandato alla Camera e non più ricandidabile se non attraverso una deroga e che consentirebbe al Piemonte di riavere un rappresentante di peso nel Pse dopo che all’ultimo giro è rimasto a secco (salvo il recente ingresso di Mercedes Bresso in seguito alle dimissioni di Pierfrancesco Majorino).

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