VERSO IL VOTO

La sinistra soffia Ilaria Salis al Pd, corre alle Europee nel Nord Ovest

Era stata Schlein a offrire per prima la candidatura alla maestra italiana da 13 mesi detenuta in Ungheria con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di due militanti di estrema destra. Ora la decisione di schierarsi con Avs

Ilaria Salis è pronta a correre nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni Europee. L’insegnante italiana che si trova in carcere da 13 mesi in Ungheria per lesioni nei confronti di due militanti di estrema destra sarà con ogni probabilità capolista nella Circoscrizione del Nord Ovest. A darne notizia un articolo del Foglio, che cita fonti di Sinistra italiana e di governo: sarà il corpo diplomatico italiano ad autenticare oggi la firma per l’accettazione della candidatura. Le procedure burocratiche, si legge, sono già state avviate nei giorni scorsi e si concluderanno nel pomeriggio di giovedì.

In un primo momento si era ipotizzato che fosse il Pd ad offrirle un posto in lista. La segretaria dem, Elly Schlein, il 3 aprile scorso, aveva incontrato il padre Roberto proprio per discutere della corsa per Bruxelles della detenuta, registrando però forti dubbi: “Non so se Ilaria accetterebbe la candidatura col Pd”, aveva detto il genitore. Mercoledì un articolo sempre del Foglio aveva già parlato di una trattativa in corso fra Sinistra italiana e Verdi, per arrivare a candidare alle elezioni di giugno la 39enne maestra italiana. Nell’articolo si parlava di un “Piano Fratoianni” e il leader di Si aveva tentato di coprire la fuga di notizie: “Non esiste nessun piano Fratoianni. Eviterei che su una persona nelle condizioni in cui si trova Ilaria Salis si scatenasse un surreale dibattito mediatico che non l’aiuta certamente. Avs annuncia le sue candidature in modo trasparente senza bisogno di costruire improbabili piani segreti”. Una replica debole che non escludeva la possibilità della candidatura.

In caso di elezione al Parlamento europeo, per Salis scatterebbe l’immunità, anche se non automatica, e potrebbe tornare libera e affronterebbe il processo da donna libera e, soprattutto, senza più le restrizioni (catene e ceppi) viste anche durante l’udienza dello scorso 28 marzo. Secondo il regolamento dell’europarlamento i suoi membri non possono essere arrestati o sottoposti a restrizioni della loro libertà per la durata del mandato, a meno di arresto in flagranza di reato. La procura generale ungherese dovrebbe chiedere al Parlamento Ue l’autorizzazione a procedere.

print_icon