GLOBE TROTTER

Belli ciao, Rasero se ne va in Cina

Il sindaco di Asti sulle tracce di Marco Polo prosegue le sue missioni lungo la via della Seta. Ennesima visita ufficiale con stuolo di assessori e fedelissimi al seguito. E così trova anche il modo di saltare le commemorazioni per la Liberazione

Marco Polo impiegò 24 anni per raggiungere la Cina da Venezia, ma allora non c’erano i jet; oggi le distanze si sono accorciate e per il sindaco di Asti e presidente della Provincia Maurizio Rasero il celeste impero è diventata una meta quasi abituale.

Col viaggio partito mercoledì scorso alla volta di Pechino sono già cinque le volte che il primo cittadino visita la Repubblica Popolare Cinese. Il moderno esploratore, insieme ai compagni d’avventura, ha solcato i cieli per un’ennesima visita ufficiale che solletica la curiosità tanto quanto i viaggi lungo l’antica Via della Seta.

Ad accompagnarlo nell’impresa nel cuore dell’Oriente Giovanni Boccia, assessore comunale astigiano all’Anagrafe, eletto nella lista civica del sindaco, già partecipante all’ultima trasferta cinese del maggio dell’anno scorso; Luigi Giacomini, presidente provinciale del partito di Giorgia Meloni, assessore alla Sicurezza di Asti e alla guida del Consorzio di Bacino dei rifiuti dell’Astigiano e Giancarlo Vanzino, altro fratello d’Italia, presidente di Gaia SpA, società pubblica che si occupa del trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani sul territorio provinciale.

I dettagli della missione non sono noti, poiché nessun comunicato ufficiale ha chiarito lo scopo esatto della peregrinazione orientale, ma in compenso qualcuno ha già fatto rilevare che il sindaco e i suoi valorosi assessori mancheranno la commemorazione del 25 aprile, saltando a piè pari orazioni ufficiali, deposizioni di corone d’alloro e canti partigiani, essendo il viaggio di ritorno programmato per il 27.  Nel frattempo crescerà l’attesa trepidante del ritorno degli emissari nella Terra del Dragone, con l’ansia di ascoltare di successi e nuove alleanze, ben più entusiasmanti di quanto un tempo un giovane veneziano raccontava al suo ritorno in patria.

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