FINANZA & POTERI

Terremoto in Crt, si dimette il segretario

Il cda sfiducia Varese, in fondazione da appena nove mesi. Al centro della querelle la gestione del "caso" Bonadeo. E Palenzona ne approfitta per scaricare su di lui i malumori delle scelte sulle terne. Un ente gestito da "remoto" da un presidente assente

Non è durato neppure un anno e le sue dimissioni si trascinano veleni e problemi che negli ultimi tempi si sono andati accumulando al vertice della Fondazione Crt. Il segretario generale Andrea Varese, nominato l’11 luglio del 2023, ha lasciato l’incarico nelle scorse ore. Al momento non c’è una spiegazione ufficiale della decisione che sarebbe maturata nel volgere di poco tempo e, in particolare dopo le nomine del nuovo consiglio di indirizzo e il caso dell’ex consigliere Corrado Bonadeo.

Secondo quel poco che trapela dalla cassaforte di via XX Settembre, l’ex manager Fiat voluto nel ruolo da sempre snodo di questioni delicate, dal neo eletto presidente Fabrizio Palenzona al posto di Massimo Lapucci, a indurlo alle dimissioni sarebbero stati dei contrasti all'interno del board dell'ente. Varese  avrebbe ricevuto una contestazione formale su una procedura dal consiglio di amministrazione che si è riunito dopo il consiglio di indirizzo. Contestazione che sarebbe riconducibile alla decisione, assunta dal segretario senza avvisare il board, di segnalare al Mef le comunicazioni informali e le mosse di Bonadeo, palenzoniano della prima ora, per garantirsi la cooptazione nel futuro consiglio di indirizzo.

Come noto Bonadeo si è poi dimesso e per lui Palenzona ha già approntato uno sbarco dorato all’interno del cda di Banca d’Asti, chiudendo di fatto un caso che rischiava di avere ulteriori ripercussioni. Ma Varese aveva già messo in moto un meccanismo, con la segnalazione al ministero, che secondo molti poteva essere evitato o comunque prima condiviso con il board, tenuto invece all’oscuro.

Ulteriore motivo dell’abbandono del manager sarebbe proprio la gestione delle nomine da trarre dalle terne presentate dagli enti rappresentati nella fondazione. Alcune esclusioni eccellenti, come quella di Enzo Ghigo e altre che rimandano al governatore Alberto Cirio e al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, hanno provocato più che prevedibili reazioni non proprio gradite in via XX Settembre. Sempre secondo rumors che provengono da quel palazzo e dagli altri del potere cittadino e regionale, lo stesso Palenzona avrebbe ricondotto al segretario da lui voluto in fondazione una gestione a dir poco discutibile della partita delle nomine. Credibile o meno, Furbizio nello scaricare su Varese i malumori rischia di rappresentare all’esterno l’immagine di un ente in piena anarchia. Gestito peraltro da remoto da un presidente assente e distratto da altre partite. Insomma, quanto basta e forse avanza per porre fine al mandato più breve che la storia della Crt ricordi.

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