VERSO IL VOTO

"Meno Salvini e più Europa", parte la lista Bonino-Renzi

L'ex premier e la storica esponente radicale danno il via alla campagna elettorale. Stilettate al leader leghista e al ministro "Urss". E a proposito di Calenda "non me ne frega niente dei suoi attacchi, ha scelto la divisione anziché l'unione"

La sala della “Lanterna” di Fuksas è gremita: Matteo Renzi ed Emma Bonino, dopo aver mostrato il nuovo simbolo, si alternano sul palco per presentare la lista Stati Uniti d’Europa che, tengono a sottolineare, “non è una lista Bonino-Renzi, ma la logica conseguenza di una vita a difendere i diritti civili”, come rivendica la leader di +Europa sottolineando “l’urgenza di un cambiamento epocale dell’Unione Europea, se non vuole condannarsi all’irrilevanza globale”. Non può mancare un accenno al “duello” Renzi-Calenda che ha accompagnato le settimane precedenti: “Confesso un dispiacere, pensavo che Calenda superasse le polemiche da lui stesso procurate. Ha scelto la divisione anziché l’unione delle forze. Non me ne frega niente dei suoi attacchi”, dice tra gli appluasi, ma la vera standing ovation per la storica leader radicale arriva quando, prima di lasciare il palco a Graham Watson (europarlamentare britannico che sarà capolista nel Nord Est, mentre lei lo sarà nel Nord Ovest), conclude promettendo che “metterò tutte le energie che mi rimangono per questa bellissima avventura”. Matteo Renzi, al leader di Azione manda solo a dire che “il nostro vero obiettivo è sfidare il sovranismo e fare meglio di chi scommette su questo, non parlare di Calenda”. Il leader Iv spiega che la lista ufficializzata oggi rappresenta il coronamento di un sogno: “Nelle esperienze politiche può accadere che viene un giorno in cui ti rendi conto che stai facendo una cosa per cui hai sempre lavorato e su cui hai sempre creduto. Per me giovane liceale, poi universitario, l’idea che un giorno avremmo combattuto per gli Stati Uniti d’Europa era un sogno”.

Renzi sottolinea poi il ruolo determinante di Bonino: “Emma ha proposto questo progetto, io sinceramente pensavo di non farcela. Veniamo da storie diverse, nessuno di noi oggi dice che l’abbiamo sempre pensata uguale su tutto. Ma ci unisce l’idea che oggi l’Europa sia in gravissima difficoltà. E se questo è il rischio, abbiamo detto che qualcuno deve provarci”. Gli affondi dell’ex presidente del Consiglio sono due. Il primo contro il leader leghista, insieme a un messaggio agli imprenditori del Nord: “Diciamo a Salvini che “meno Europa” significa “più Cina”. Ecco perché, a maggior ragione nelle regioni industriali come la Lombardia, si deve dire più Europa”. Poi, Renzi torna a “pungere” il Pd: «Un tempo il presidente della Regione Puglia aveva l’obiettivo di prendere i voti dei 5 stelle, oggi ormai ha preso pure il loro programma». «Noi – rivendica Renzi – abbiamo il coraggio di sfidare l’opinione pubblica, fare meglio di chi scommette sul sovranismo. Oggi, ad esempio, abbiamo un ministro Urso, che io chiamo “Urss”, che si preoccupa di far cambiare il nome dell’Alfa Romeo. Vogliamo poi tutelare quei diritti non sempre ricordati, come quelli dei detenuti, e lo vogliamo fare candidando Rita Bernardini, che ha dedicato la sua vita per i diritti dei detenuti». «Siamo qui – sottolinea ancora – per dire che a questo progetto crediamo come scelta costitutiva». E per marcare il terreno garantista a capitanare la lista nella circoscrizione dell’Italia centrale è stato chiamato Gian Domenico Caiazza, storico avvocato di Enzo Tortora, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane dal 2018 al 2023.

«Meno Europa oggi significa meno investimenti, meno infrastrutture, meno politica industriale. E, sì, anche meno ponti, e questo Salvini proprio non lo capisce. Ecco perché questa lista è la cosa migliore che potevamo fare», rileva anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi che guarda a Mario Draghi spiegando che «noi vogliamo ricopra un ruolo centrale all’interno dell’Ue» e sottolineando che «non sa più come dircelo, che senza un’Europa in grado di prendere decisioni questo continente non avrà più un futuro». Enzo Maraio rivendica che «la lista Stati Uniti d’Europa per noi socialisti è una questione di coerenza storica e sono orgoglioso che le forze politiche che compongono lista mi abbiano indicato come capolista per la circoscrizione Meridionale». «Stiamo dando gambe «riprende il segretario Psi – a un progetto importante e in questo progetto ci sentiamo orgogliosamente a casa. Quando Emma ha lanciato un appello per gli Stati Uniti d’Europa abbiamo aderito senza alcuno dubbio e senza perplessità: siamo qui per una questione di coerenza storica. Una emozionante suggestione che diventa realtà». «Questa occasione rappresenta un’iniziativa eccezionale, un sogno politico che deve diventare realtà», torna a dire il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova. «Questa – annota, sfogliando con orgoglio l’album di famiglia di chi ha fatto politica nelle file radicali – non è un’invenzione di oggi. Già quarant’anni fa gli Stati Uniti d’Europa erano nei nostri volantini, con Pannella».

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