VERSO IL VOTO

Schlein: un nome, una garanzia. Il Pd vara le liste tra liti e accuse

La segretaria vuole farsi leader mettendosi nel simbolo. Alzata di scudi da mezzo partito. Lei si candida al Centro e nelle Isole "ma resterò nel parlamento italiano". Strada capolista al Nord Ovest, per il Piemonte corrono l'ex assessore Parigi e il donciottiano Mattiello

Il nome di Elly Schlein nel simbolo Pd per le europee fa discutere la direzione. La segretaria ha messo sul tavolo la proposta poco prima dell’inizio della riunione chiamata ad approvare le candidature ma, secondo quanto viene riferito, ha trovato parecchia perplessità nel partito. Persino nella segreteria del Nazareno vi sarebbero stati tre componenti a esprimere contrarietà: Peppe Provenzano, Marco Sarracino e Debora Serracchiani. “Alle europee si vota il Pd, non il segretario. Il nome nel simbolo è stato inserito solo una volta, alle politiche con Veltroni. Anche con Bersani e Renzi una proposta del genere è stata bocciata”, è la riflessione che a quanto si apprende è stata fatta sulla questione.

La leader Pd sarà capolista in centro e nelle isole, anche se ha precisato che lo fa per “dare una mano alla squadra” e che poi resterà in Parlamento a Roma fare la battaglia contro Giorgia Meloni. Ma proprio per trainare il partito la leader democratica avrebbe chiesto – “solo per questa vola”, ha precisato il presidente Pd Stefano Bonaccini – di inserire il nome nel simbolo. Bonaccini si è detto favorevole, ma la proposta è stata accolta con freddezza, per usare un eufemismo, e Gianni Cuperlo, uno dei primi a intervenire al plenum, ha commentato: “Elly te lo dico per la considerazione e la stima che è cresciuta nei tuoi confronti in questo anno di tua segreteria: tu non sei Giorgia Meloni, non sei Matteo Salvini, non sei Tajani, non sei Renzi, non sei Calenda. Tu sei meglio di tutti questi personaggi che ho appena citato. Tu sei meglio e vieni da una cultura diversa”. Contro la proposta, tra gli intervenuti, si sono espresse anche Silvia Costa, Stefano Lepri e Paola De Micheli. Favorevole invece Pierfrancesco Majorino. Alla fine, dopo il dibattito, la direzione dovrà votare sull'inserimento del nome della Schlein nel simbolo.

Intanto le liste. Al Nord Ovest, dopo Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, c’è il capodelegazione Pd a Bruxelles, il ligure Brando Benifei, seguita dall’europarlamentarentoscana Irene Tinagli e dal deputato Alessandro Zan, protagonista delle battaglie gender spostato dal suo territorio, il Veneto, dove forse avrebbe rischiato troppo. Sempre nella circoscrizione che comprende Lombardia, Piemonte e Liguria corrono il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’ex coportavoce dei verdi Eleonora Evi, l’assessore milanese Pierfrancesco Maran, la segretaria dei giovani dem piemontesi Elena Accossato, il donciottiano Davide Mattiello, Monica Romano, l’ex parlamentare Emanuele Fiano, Lucia Artuss, Fulvio Centoz, Donatela Alfonso, l’esponente del mondo cattodem e figlio del celebre telecronista Fabio Pizzul, il piemontese Luca Jahier.

Dopo Stefano Bonaccini, al Nord Est ci sono al secondo posto Annalisa Corrado, responsabile Ambiente della segreteria nazionale pure lei inserita “fuori casa” (il Lazio) per nascondere l’imbarazzo delle sue posizioni contrarie all’inceneritore di Roma, poi Ivan Pedretti, ex segretario dei pensionati della Cgil, l’uscente Elisabetta Gualmini, ancora Zan, Alessandra MorettiGiuditta Pini,Silvia Panini, Antonio Mumolo,Sara Vito,Marcello Sartarelli, Andrea Zanone.

Al Centro, dopo Schlein c’è Nicola Zingaretti, poi Camilla Laureti e l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Sempre al Centro corrono Alessia Morani e i sindaci di Firenze Dario Nardella e di Pesaro Matteo Ricci. E poi ancora Camilla Laureti, Beatrice Covassi, Daniela Rondinelli, Umberto Insolera, Marco Paciotti, Antonio Mazzeo.

Al Sud, dopo Lucia Annunziata, ci sono il sindaco di Bari Antonio Decaro, poi la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il giornalista Sandro Ruotolo e l’ex sardina Jasmine Cristallo. In lista al sud anche Shady Alizadeh, Giuseppina Paterna, Anna Maria Beci, Francesco Forte, Luigi Tassone, Lello Topo, Francesco Todisco. Nelle Isole, dopo Schlein, Antonio Nicita, Livia Pilotta, Pietro Bartolo, Angela Quaduero, Pino Lupo.

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