Lascio la politica per il lavoro

A 71 anni ho deciso di indirizzare il mio impegno non più nei partiti ma promuovendo un comitato che sia in grado di parlare con competenza dei problemi strutturali e delle soluzioni praticabili. Comunicheremo sul web e tutti possono aderire

Torino e le vallate alpine stanno vivendo il problema della mancanza di lavoro come mai nel dopoguerra. Politiche sbagliate dei Governi, dell’Europa e delle Amministrazioni locali, movimenti antistorici come i No Tav, i No Terzo Valico, i No Mirafiori, hanno contribuito a creare una situazione drammatica per la metà dei giovani che non trovano lavoro e per i cinquantenni che l’hanno perso e non riescono più a ricollocarsi.  La legge Fornero ha soddisfatto l’Europa ma ha creato un tappo formidabile al turn-over naturale tra chi dopo 35-40 anni di lavoro dovrebbe andare meritatamente in pensione e lasciare il posto ai giovani che hanno terminato il proprio ciclo scolastico.
 
La politica deve rinnovarsi dando finalmente risposte positive a un Paese impoverito dalla crisi e dalle manovre economiche che lo hanno salassato frutto di governi non eletti dal popolo. I partiti, a partire da Forza Italia, che a Torino è in stato comatoso, debbono rinnovarsi radicalmente perché dovrebbero essere gli interlocutori naturali dei senza lavoro e di chi non ce la fa ad arrivare a fine mese e invece si sono trasformati solo in comitati elettorali poco efficienti. Così i sindacati dediti ormai solo a chi ha un lavoro e del tutto assenti sulle battaglie, come quella della Tav, essenziali per il futuro economico e sociale  del Paese.
 
Aprire i partiti e i sindacati ai giovani pieni di ideali positivi, non corrotti dai sentimenti negativi come l’invidia o l’arrivismo e che vogliano sporcarsi le mani con i problemi veri della Città e del Paese è l’unica possibilità per cercare la ripresa di un Paese che conta sempre di meno economicamente e nel mondo. Metto la mia passione e la mia esperienza di lavoro e di uomo di governo, della quale sarò sempre grato a Silvio Berlusconi e a Gianni Letta, a disposizione di un Comitato apartitico “Sì Lavoro” che parli con competenza alla gente, alla politica e alla informazione dei problemi strutturali e delle soluzioni. Non ci dovranno mai più essere trasmissioni come la “Scala Mercalli” di sabato scorso che, senza contraddittorio, alla Tv pubblica, parla contro la Tav, citando possibili danni ambientali e poi l’Arpa ci dimostra come al cantiere di Chiomonte non vi sia amianto e non ci siano altri gravi problemi ambientali.
 
Al Comitato “Sì Lavoro”, che comunicherà attraverso il web e con convegni in locali pubblici e senza oneri, potranno aderire tutti, belli e brutti, giovani e persone mature, consapevoli che solo una crescita economica sostenibile è l’unica vera soluzione ai tanti problemi del Paese.
 
 
*Mino Giachino, ex sottosegretario governo Berlusconi

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