Voto fuori sede, si può ma nessuno lo sa

Alle elezioni europee di sabato 8 e domenica 9 giugno sarà possibile per gli studenti fuori sede votare nel Comune di domicilio (o nel Comune capoluogo della regione del Comune di domicilio) senza più essere costretti a dover rientrare nel proprio Comune di residenza. È la prima volta da 45 anni, dalle prime elezioni europee a suffragio diretto del 1979, che è prevista tale possibilità (ai sensi dell’art. 1 ter del decreto legge n. 7 del 29/01/2024): ma nessuno lo sa.

È per questo che lanciamo un appello affinché il governo realizzi una capillare campagna di informazione sulle reti Rai, sui social, direttamente nelle Università, per assicurare il diritto alla conoscenza ai circa 500.000 cittadini italiani interessati.

Per usufruire di questa importante possibilità, lo studente fuori sede deve presentare domanda al Comune dove è iscritto nelle liste elettorali entro la mezzanotte di domenica 5 maggio. Alla domanda devono essere allegati: copia del documento di identità; copia della tessera elettorale (solo frontespizio); documentazione attestante l’iscrizione presso un’istituzione scolastica, universitaria o formativa.

Nei prossimi 50 giorni, fino al voto, si sprecheranno gli appelli al voto, soprattutto rivolti ai giovani elettori; vorremmo che tutti i soggetti coinvolti (governo, partiti, candidati) concentrassero gli sforzi, nei prossimi diciassette giorni, per consentire al maggior numero di studenti fuori sede di fare richiesta per usufruire concretamente della possibilità prevista dalla legge”.

* Igor Boni e Giulio Manfredi, esponenti radicali

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