VERSO IL VOTO

Pd in ebollizione, Valle attacca Gribaudo: "Fa l'indignata e spacca il partito"

Avrebbe voluto sfidare Cirio ora si ritrova a preparare la corsa da consigliere e si toglie qualche sassolino. "Uniti con Pentenero, ma basta iniziative di corrente". Sui 5s: "Abbiamo sbagliato strategia". Al suo fianco Lo Russo e mezza giunta di Torino

Ha fatto buon viso a cattivo gioco per sei mesi: da quando a ottobre il Nazareno ha stoppato le primarie, fino all’ultima assemblea in cui gli scherani di Elly Schelin hanno imposto il suo passo indietro decretando la candidatura a presidente di Gianna Pentenero. Nel giorno in cui dà il via alla sua campagna elettorale (da consigliere), Daniele Valle abbandona il finto fair play che lo ha accompagnato finora e, per la prima volta dopo l'assemblea regionale, apre i rubinetti. E pazienza se, per ironia della sorte, le parole più dure contro l’ala sinistra del Pd, il suo partito, le pronunci nei locali dell’associazione Concordia, dove ha radunato oltre trecento amici e sostenitori.

C’erano il sindaco Stefano Lo Russo, la sua vice Michela Favaro, gli assessori Mimmo Carretta e Chiara Foglietta (significativa la presenza di quest’ultima, schleiniana di ferro, ma allo stesso tempo delusa per l’esito dell’ultima assemblea). Mancava giusto Pentenero, non invitata, alla quale tuttavia Valle dal palco lancia un ramoscello d’ulivo: “Volevamo la candidatura di una persona competente, che conoscesse la Regione e le sue competenze, radicata sul territorio: Gianna lo è. Con una partita difficile e poco tempo a disposizione, il meglio che poteva offrire il Pd è la sua unità. E non è poca cosa. Neanche Sergio Chiamparino è mai stato alle mie iniziative elettorali. Gianna stia tranquilla, qui la voteranno tutti, lei vada in giro a cercare voti per la coalizione”.

Lo scandalo che ha coinvolto Raffaele Gallo è ancora caldo e mentre a lui, capogruppo del Pd per buona parte della legislatura, Valle riserva il suo “grazie” per questi anni di opposizione ad Alberto Cirio e soprattutto “per il passo indietro non dovuto fatto per salvaguardare l’immagine del nostro partito”, lancia una stilettata a chi continua a soffiare sul fuoco della polemica. “Liberiamo il Pd” è il claim dell’iniziativa lanciata nei giorni scorsi dalla vicepresidente del partito Chiara Gribaudo, seguita a ruota dalla senatrice Anna Rossomando mentre il collega cuperliano Andrea Giorgis ha già avuto modo di dissociarsi. “Trovo lunare che a campagna elettorale in corso dobbiamo fare un’iniziativa di corrente contro le correnti e pensare ai congressi invece che alle elezioni. “Il Pd ha dimostrato tanta disponibilità a trovare mediazioni. Non abbiamo fatto le primarie e non siamo andati al voto in assemblea per tenere unito il partito”.

Valle dal palco tiene a dire la sua anche sul perché l’alleanza col Movimento 5 stelle è naufragata: “Per fidanzarsi bisogna essere in due. E anche se qualcuno in certi momenti lo ha usato per dialettica interna, sono stati i 5 Stelle a non volere l’intesa, non qualcuno dentro il Pd, perché per loro è più comodo fare opposizione al Comune e alla Regione e prendere gli scontenti di tutto”. Sono stati fatti molti “errori” in questi mesi secondo Valle: “Abbiamo sbagliato: un partito deve partire dalla sua proposta, non deve solo inseguire l’alleanza”.

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