SALUTE & AMBIENTE

A Torino non si fuma manco all'aperto

Giro di vite salutista del Comune. Sigaretta permessa solo se si è a più di 5 metri da altre persone. Il provvedimento, voluto dal radicale Viale, è stato approvato con i soli voti del centrosinistra e di Torino Bellissima

A Torino il divieto di fumo sarà anche all’aperto. Per poter accendere una sigaretta o sigaro prima ci si dovrà premurare che non ci siano altre persone nel raggio di cinque metri e qualora ci fossero devono consentirlo esplicitamente. Insomma, quella che prima era una norma di buona educazione ora è un obbligo. Sarà inoltre vietato fumare in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza.

La proposta è stata approvata dal Consiglio comunale con 21 voti favorevoli e 2 astenuti, mentre in 18 non hanno partecipato al voto. Favorevoli la maggioranza di centrosinistra, con l’eccezione dei consiglieri Pd Angelo Catanzaro e Pietro Tuttolomondo, che si sono astenuti. Nell’opposizione ha votato favorevolmente solo Torino Bellissima, mentre 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno partecipato al voto.

L'iniziativa è stata portata avanti dal consigliere radicale Silvio Viale, che ha spiegato come a Milano la distanza minima sia di 10 metri, ma di aver accettato di diminuirla per mediare con gli altri gruppi. Il radicale spera che la proposta possa diventare materia per il Governo: “Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva cominciato con questa proposta a inizio legislatura, ma poi si è fermato – ha detto Viale –. I Consigli comunali però vanno avanti, anche a livello governativo qualcuno si muoverà”.

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