In piazza il fantasma degli Agnelli

Gli ultimi scioperi hanno visto molte motivazioni politiche, contro leggi e disposizioni ancora non chiare, uno sparare su un governo non amico, ma quello di venerdì a Torino è stato bello, serio, corretto (no estranei balordi) con la finalità di provocare un grande movimento per far rivivere la Fiat, ieri motore di Torino e oggi in disarmo.

La città si è trovata con la globalizzazione imperante, unioni societarie che privilegiano la Francia, amministrazioni con il cuore a Parigi e una proprietà distratta, meglio assente (solo presente con utili belli importanti). Oggi Mirafiori è abbandonata con continue espulsioni, cassa integrazione, chiusura punti produzione, modelli ancora vivi spostati all’estero, insomma una lenta fermata produttiva.

Ho notato come i cartelli invitavano le autorità a muoversi e nessuno parla o rammenta la fuga degli Agnelli: una gentilezza dovuta ad una famiglia che ha ricevuto tanto, tantissimo dallo Stato, ha prodotto e continua a produrre utili importanti alle centinaia di parenti, e oggi non ha più interessi e lo dimostra con la sua assenza. Da un manifestante torinese: “C’è un fantasma nella piazza: nessuno parla degli Agnelli”. No comment, ma molte riflessioni! Grazie

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