Area Alenia, Cherio: “Ancora una volta penalizzate le imprese torinesi”

Il rappresentante dei costruttori edili del capoluogo era all’oscuro del Consiglio di oggi e denuncia il suo mancato coinvolgimento

ARRABBIATO Alessandro Cherio

E' caduto letteralmente dalle nuvole il presidente del Collegio costruttori edili torinesi Alessandro Cherio, quando ha letto stamani su Lo Spiffero, che il Consiglio comunale si sarebbe riunito per l'ultima volta - oggi alle 14 - con l'intento di approvare la variante al piano regolatore che prevede il trasferimento di Alenia da corso Marche a Caselle. «Non mi aspettavo che un provvedimento di questa importanza venisse discusso in fretta e furia a pochi giorni dalle elezioni» spiega Cherio, che rappresenta 500 imprese e oltre 6 mila lavoratori sul territorio provinciale.

 

Non è finita: Cherio rincara la dose quando fa riferimento all’accordo stretto tra Finmeccanica - detentrice delle aree interessate, attraverso il controllo di Alenia - e il Csi di Verona: consorzio che si sarebbe garantito la gestione dell’intera operazione, che prevede tra l’altro la realizzazione di un grande centro commerciale nell’area degli ex stabilimenti Alenia: «Non si può pensare di gestire le trasformazioni urbanistiche che stanno coinvolgendo la città solo in chiave finanziaria, come si è fatto sulla dismissione del patrimonio pubblico, amministrato in toto dal fondo Pirelli».

 

Nelle ultime ore non ci sono stati contatti diretti né con il primo cittadino Sergio Chiamparino, né con l'assessore all'urbanistica Mario Viano: «Attendo di capire cosa accadrà; certo l'approvazione di questa operazione, così com'è stata concepita, sarebbe l'ennesimo smacco per le imprese edili torinesi, che continuano a non trarre vantaggi dai processi di rinnovamento urbanistico che stanno investendo la città».

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