Resa dei conti Pd, Lepri affila il bisturi
19:00 Martedì 16 Giugno 2015 0Il senatore chiede di commissariare il circolo di Venaria. Parte la controffensiva dei Popolari in una città dove sono stati allontanati uno a uno. E a Moncalieri emergono nuovi intrecci (con la vicina Nichelino) nella formazione della giunta
È il tempo della resa dei conti nel Pd di Torino, dopo la débâcle di Venaria Reale, primo comune in Piemonte a finire nelle mani del Movimento 5 stelle. Secondo il vicecapogruppo al Senato Stefano Lepri «gli elettori hanno voluto punire troppi anni di litigi, epurazioni di persone per bene e inconcludenza». Lepri parla di «una gestione insoddisfacente e una candidatura a sindaco non convincente» di fronte alle quali «i cittadini, più che premiare i Cinque stelle, hanno voluto fare piazza pulita». Un’analisi spietata e franca che non a caso arriva da uno dei massimi esponenti di quell’area Popolare azzerata in questi anni dalla cordata che ha retto il partito venariese. E di fronte al tracollo per Lepri c’è una sola conseguenza: «Ora mi aspetterei il commissariamento del Pd di Venaria, magari con una figura che in questi anni non ha spondato, direttamente o indirettamente, questo fallimento». Perché, conclude Lepri, «quando le cose non vanno ci vuole il bisturi, prima che ci pensino altri».
In due anni il Partito democratico subalpino ha perso tre centri in cui ha amministrato per decenni: Nichelino, Druento e ora anche Venaria. Tre comuni dell’hinterland da sempre fedeli al centrosinistra che per via di divisioni interne e candidati sbagliati, sono passati di mano. A riprova della confusione c'è pure la dichiarazione del segretario torinese Fabrizio Morri che avrebbe ammesso a un giornale cittadino di aver “sbagliato candidato” salvo poi smentire. Per contro, dall’altra parte, c’è chi parla esplicitamente di tradimento di una parte del partito. Molti nella città della Reggia imputano proprio all’area di Lepri e del segretario regionale Davide Gariglio uno scarso appoggio al candidato democratico e le parole che il segretario locale di Venaria ha lanciato sibillinamente in alcune interviste pare paiono proprio riferirsi agli ex Popolari. E così tornano alla mente le polemiche relative alla presenza di alcuni esponenti dem – su tutti il consigliere regionale Daniele Valle – alle prime iniziative elettorali del gruppo di eretici venariesi raccolti sotto la lista “Venaria punto e a capo”, patrocinata dall’ex sindaco Nicola Pollari. Lo stesso Valle che ora potrebbe tradurre l'auspicio del suo capocorrente e chiedere ufficialmente la testa dei vertici cittadini alla prossima segreteria provinciale.
E se a Venaria il Pd si lecca le ferite a Moncalieri, dove il suo candidato Paolo Montagna ha vinto al primo turno non tutto fila liscio. Perché non c’è solo il "partito della betoniera" che pesa come un’ipoteca sinistra sulla nuova amministrazione cittadina, ma anche il perdurare di legami trasversali duri da rompere sono fonte di preoccupazione e di polemica. Infatti, si dice che sulla riconferma in giunta di Silvia Di Crescenzo abbia inciso non poco il legame familiare con il presidente del Covar Leonardo Di Crescenzo, suo zio, lo stesso che tanto si diede da fare per l’elezione a Nichelino di Rosario Riggio (candidato contro il Pd) mobilitando, tra gli altri, un grande elettore del posto, come Pasquale Montagna (anche lui “zio”) attraverso il circolo Hesperia di cui è uno dei principali dirigenti. In questo modo il presidente Covar ha fatto saltare il candidato allora sostenuto dal sindaco uscente del Pd Pino Catizone (tra i più critici nei suoi confronti), messo un primo cittadino “amico” e saldato il rapporto con quello che si è rivelato il futuro sindaco di Moncalieri. A sugello di un’operazione certamente riuscita la nomina in giunta di Silvia Di Crescenzo. In barba alle promessa di discontinuità.