ALTA TENSIONE

"Cialtroni e ignoranti nullafacenti". Insulti tra Lega e Cinquestelle

Bagarre a Palazzo Lascaris nella discussione sulla Tav. I grillini provocano e la capogruppo del Carroccio Gancia sferza gli "alleati" di governo. Bono (M5s) manda tutti "affanculo". Espulso Cassiani (Pd) - VIDEO

Altissima tensione sull’alta velocità. Come ieri per la votazione dell’ordine del giorno No Tav in Sala Rossa, anche in Consiglio regionale del Piemonte i toni si alzano appena s’inizia a discutere di Torino-Lione. E così è finita in bagarre anche la discussione a Palazzo Lascaris, dopo le comunicazioni di Sergio Chiamparino, che ha ribadito la sua posizione favorevole all'opera: "Quello che è accaduto ieri a Torino è stato uno schiaffo alla città che lavora" ha detto il governatore prima di rilanciare l'ipotesi di un referendum. A scatenare la prima reazione, quella del consigliere della Lega Benito Sinatora, è stato il capogruppo del Pd Domenico Ravetti che ha accusato il Carroccio di aver abbandonato il Piemonte. “Non ci facciamo insultare - ha replicato con forza il consigliere leghista - siamo sempre stati a favore della Tav”. Poco dopo a scontrarsi sono stati il consigliere Pd Luca Cassiani e i consiglieri M5s durante l’intervento di Francesca Frediani. Un intervento che non è piaciuto all’esponente dem che ha tacciato la collega di dire sciocchezze, usando un termine più colorito. Da parte di Frediani dunque la richiesta alla presidenza di intervenire nei confronti di Cassiani che ha bollato i colleghi pentastellati come “pagliacci”, suscitando la reazione dei consiglieri Davide Bono e Giorgio Bertola. Una bagarre che si è conclusa con l’espulsione dall’aula di Cassiani.

Appena tornata una parvenza di ordine, ci ha pensato la leghista Gianna Gancia a gettare ancora un po’ di benzina per ravvivare la fiamma della polemica non prima che, con un artificio retorico, il grillino Federico Valetti ha più volte associati il concetto di ignoranza a Chiamparino e a tutti i Sì Tav. A questo punto la parola è passata alla Gancia: durante il suo intervento, dietro di lei, nei banchi dei Cinquestelle si sono levati nei suoi confronti insulti triviali. L'esponente leghista allora ha replicato all’indirizzo dei colleghi pentastellati: “Mi preoccupo che paghiamo le tasse a cialtroni, ignoranti che non hanno mai lavorato”. A quel punto Davide Bono (M5s) si è alzato, è andato nell’emiciclo e ha urlato: “Non ci sto più, non accetto tutto questo, andate affanculo”, in coerenza col partito del "vaffa" ed è uscito dall’aula. Il Consiglio è stato sospeso brevemente per poi riprendere con un invito all'Aula del presidente Nino Boeti a dare “prova di maturità”. La leghista Gancia è stata poi espulsa, perché si è rifiutata di chiedere scusa. Gancia ha ribadito che non vi sono alternative: “La scelta è tra realizzare la Tav o mantenere così come sono i collegamenti ferroviari con la Francia. Non vi è sicuramente la possibilità di migliorare la ferrovia attuale e la ragione è molto semplice: il traforo utilizzato sarebbe sempre quello del Frejus, pendenze e percorsi non varierebbero, quindi non vedo come si potrebbero ottenere risultati diversi da quelli odierni.”.

Al termine della seduta sono stati approvati due ordini del giorno per dire sì alla realizzazione della Tav. I documenti presentati dal Pd e da Forza Italia, con diverse sfumature, impegnano la Giunta regionale ad attivarsi con ogni mezzo possibile, nell’ambito delle proprie competenze, affinché il Governo italiano intervenga tempestivamente per impedire che i lavori dell’alta velocità vengano bloccati. Favorevoli tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, tranne Movimento 5 stelle e Movimento libero indipendente, mentre Leu non ha partecipato al voto. inoltre è stata anche promossa una raccolta firme pro Tav, lanciata da Gabriele Molinari (Pd) e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi, sempre con l’esclusione di M5s, Mli e Leu.

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