VERSO IL VOTO

"Il governo fa campagna elettorale"

Nuovo attacco alzo zero di Chiamparino contro l'esecutivo gialloverde. Questa volta finisce nel mirino il ministro Grillo per il suo "tentativo reiterato di bloccare il Parco della Salute". E anche sull'ospedale di Novara "manca la bollinatura"

Dalla Tav al Parco della Salute. Sergio Chiamparino alza ancora il livello dello scontro con il governo e lo fa nel giorno della presentazione “en plein air” del suo listino, davanti all’ingresso della Regione in piazza Castello, luogo obbligato per evitare di utilizzare gli spazi istituzionali e incorrere in facili polemiche, non avendo ancora individuato una sede elettorale, quando ormai mancano solo tre settimane alle urne. Il governatore, circondato dai dieci componenti del listino maggioritario, punta il dito contro il ministro della Sanità Giulia Grillo, che recentemente ha chiesto di aprire un dibattito pubblico sul grande ospedale di Torino, proprio ora che stanno per partire le gare per la progettazione e le bonifiche dell’area. Per Chiamparino si tratta di “un tentativo reiterato di azzerare la procedura” mentre “la Città della Salute di Novara mi risulta non abbia ancora avuto la bollinatura dello stesso ministero”. E se "tre indizi fanno una prova", dice citando Agatha Christie, e poi che “a pensar male si fa peccato ma...” evocando Andreotti, il governatore si spinge oltre, affermando che nell’esecutivo giallo-verde – il riferimento è ancora al ministro Grillo – c'è chi “usa gli strumenti del governo per aiutare qualcuno a fare campagna elettorale. Perché chiedere di applicare retroattivamente una legge costituisce un vulnus istituzionale di principio evidente”. Insomma, per farla breve, la Grillo starebbe offrendo una sponda al candidato grillino Giorgio Bertola, secondo il quale è necessario rivedere l’interno progetto per evitare che si perdano dei posti-letto.

Al fianco di Chiamparino c’è il principale sponsor del Parco della Salute di Torino, quel Mauro Salizzoni, il re dei trapianti, che il governatore ha fortemente voluto nel listino come esponente indipendente del Pd. Con lui anche Mario Dogliani, docente di Diritto costituzionale all’Università di Torino, indicato da Liberi Uguali Verdi, l’assessora uscente Gianna Pentenero, l’ex presidente della provincia del Vco Stefano Costa, il vercellese Luigi Bobba, già sottosegretario al Welfare nei governi di Renzi e Gentiloni e poi la sindaca di Lauriano Matilde Casa di Italia in Comune, simbolo della battaglia contro il consumo del suolo, Silvja Manzi di +Europa (unica assente e rappresentata da Elena Loewenthal, capolista nelle liste proporzionale di Torino e Cuneo), Maria Carla Chiapello dei Moderati, Alfredo Monaco (Demos) e “last but not least”, la introduce Chiamparino, la madamin Giovanna Giordano Peretti, icona della lotta per la Tav e le grandi opere.  

Un listino che incarna l’“Unità nella diversità”, spiega ancora il presidente della Regione, candidato alla successione di se stesso, che incarna nelle sue varie sfaccettature tutte le sfumature di una coalizione certamente molto ampia. “Le parole stanno a zero soprattutto da parte di chi ha scambiato il blocco delle grandi opere per un pugno di poltrone” dice Chiamparino presentando la Giordano e tirando in ballo, questa volta, la Lega. Una “risposta fisica – ha sottolineato – a chi mette in dubbio la nostra credibilità sul tema delle grandi infrastrutture”. Chiamparino ha quindi ribadito “l’importanza della Tav” evidenziando che “negli ultimi tempi le piazze Sì Tav sono più partecipate di quelle No Tav”. Giovanna Giordano ha spiegato: “Non era assolutamente nei miei piani la candidatura, ma penso ci sia un momento in cui è necessario mettere a disposizione le proprie competenze e fare qualcosa di buono e sano per questa regione. Ringrazio quindi il presidente Chiamparino di avermi offerto questa possibilità”.

print_icon