Appendino fai la cosa giusta: dimettiti
09:30 Mercoledì 17 Luglio 2019Un appello per chiedere alla sindaca di lasciare la guida della città "per il bene di Torino e il suo bene". A lanciare la petizione su change.org è il madaMino Giachino, promotore delle manifestazioni Sì Tav: "Divida le sue responsabilità da quelle dei 5 stelle"
Alla vigilia della verifica di maggioranza tra la sindaca di Torino, Chiara Appendino e i consiglieri pentastellati della Sala Rossa in programma domani, parte una petizione per chiedere alla prima cittadina di dimettersi “per il bene di Torino e per il suo bene”. A lanciarla su change.org il promotore di “Sì Tav Sì Lavoro”, Mino Giachino, organizzatore con le madamin delle manifestazioni a sostegno della linea ad alta velocità.
“È indubbio che Torino stava già declinando prima della sua elezione ma è altrettanto in dubbio che lei e la sua maggioranza, non sempre in sintonia, in questi tre anni abbiate fatto perdere a Torino grandi opportunità di crescita economica come le Olimpiadi Invernali 2026 e da ultimo il Salone dell’Auto”, scrive l’ex sottosegretario berlusconiano nella petizione. “Avete detto ripetutamente no alla Tav e solo la grande manifestazione Si tav del 10 novembre 2018 con l’adesione di tutte le categorie produttive, ha salvato l’opera”, ricorda Giachino che prosegue: “È chiaro che lei si trova molto condizionata dalla sua maggioranza. Torino, invece, ha bisogno di un’amministrazione forte, unita, con un programma di rilancio dell’economia e del lavoro”. A giudizio del madaMino “per avere una forte crescita occorre puntare su infrastrutture fisiche e digitali che il suo movimento non ha nel cuore e nella testa. Per attrarre investimenti occorre un’amministrazione che sia in grado di approvare un progetto di linea 2 della metro, che rilanci l’aeroporto, che non voglia bloccare il centro con misure autoritarie. Anche lei, onesta e preparata, avrebbe tutto l’interesse a questo gesto coraggioso anche per dividere le sue responsabilità dal freno dei no a tutto dei 5 Stelle”, conclude Giachino.