Tav: Boni (+Europa), istituzioni facciano appello a nonviolenza

“Ampie frange del movimento No Tav non hanno nulla a che vedere con la nonviolenza o la disobbedienza civile. Tanto meno il loro leader Alberto Perino. Tagliare recinzioni, lanciare pietre o molotov, minacciare chi lavora alla costruzione dell’opera non rappresenta certo un metodo di lotta accettabile. Eppure in questi anni si sono giustificati comportamenti violenti in nome delle ragioni contrarie all’opera”. Ad affermarlo è Igor Boni, radicale storico, coordinatore del gruppo di Più Europa a Torino. “Sabato velatamente si prospettano azioni forti dopo la giravolta di Conte e Di Maio ai quali ingenuamente i No Tav si erano appoggiati – prosegue Boni –. Dato che ritengo che il rischio sia elevato credo che dai rappresentanti delle istituzioni, dai consiglieri comunali del più piccolo comune ai parlamentari che volessero partecipare alla manifestazione, debbano venire preventivamente appelli affinché sia rifiutata ogni azione violenta. Su questo aspetto a mio avviso le parole di Alberto Perino di questi giorni sono ambigue e pericolose.
In particolare chiedo al sindaco Appendino, che si è opposta strenuamente al nostro referendum sul Tav dopo aver fatto approvare dalla sua maggioranza una mozione contraria all’opera (alla faccia della democrazia diretta), di dichiarare da subito la propria assoluta contrarietà a qualsiasi azione violenta”.

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