URNE VIRTUALI

Torino (senza M5s) al centrosinistra, Piemonte dominio del centrodestra

Con la riduzione del numero dei parlamentari e l'attuale legge elettorale non muta la geografia politica della regione. Per il Pd (quasi) ininfluente l'alleanza con i grillini. Il quadro può mutare con un nuovo sistema di voto. La simulazione di YouTrend

“Neppure insieme ai Cinquestelle il centrosinistra riuscirebbe a strappare un collegio uninominale al centrodestra nelle province del Piemonte”. Il taglio al numero dei parlamentari votato ieri si dovrebbe trascinare dietro una nuova legge elettorale e quelle “garanzie” che hanno portato il fronte del no, Pd in primis, all’inversione a U rispetto alle precedenti votazioni, quando ancora il partito di Nicola Zingaretti non aveva dato vita al Governo con il M5s.

Ma se si andasse a votare con il Rosatellum – cosa che viene considerata possibile con la riduzione dei collegi in proporzione al numero di parlamentari – “la coalizione di centrodestra a trazione leghista si aggiudicherebbe tutti i collegi del Nord-Ovest, con l’eccezione di grandi città come Milano, Genova e Torino”, spiega Lorenzo Pregliasco, il fondatore e direttore di Agenzia Quorum e YouTrend che ha pubblicato una simulazione basata sul risultato delle elezioni europee e dell’ultimo sondaggio prendendo in considerazione lo scenario di un voto dopo il taglio di onorevoli e senatori, ma con l’attuale sistema elettorale.

Il dato, in un certo senso sorprendente, emerge a livello nazionale dove a fronte di una percentuale del 46,3% a favore della coalizione giallorossa (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Europa Verde e La Sinistra) contro un 47,3% per il centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo di Giovanni Toti) alla conta dei seggi totali l’attuale coalizione di governo sfiorerebbe la maggioranza assoluta con 199 seggi su 392 alla Camera e 101 sui 196 del Senato. A fare la parte del leone a favore della possibile alleanza giallorossa sarebbe soprattutto il Sud dove vincerebbe circa l’85% dei collegi.

Ma vediamo lo scenario di un possibile duello tra centrodestra nella formazione classica e la futuribile alleanza Pd-M5s con il resto del centrosinistra in Piemonte con il Rosatellum e con la simulazione ancora basata sugli attuali collegi, anche se una nuova geografia difficilmente potrebbe avere un peso tale da ribaltare dati che nella stragrande maggioranza dei casi sono a dir poco netti. Nello studio viene presa in considerazione anche la variabile di un centrosinistra non alleato con i Cinquestelle.  

Per la Camera, il centrosinistra manterrebbe con un vantaggio di oltre dieci punti il collegio di Torino centro sia correndo da solo, sia ovviamente con i grillini. Meno forte, ma pur sempre solido il vantaggio dell’alleanza giallorossa nei collegi di Torino 3 e 4, mentre quest’ultimo sarebbe contendibile per il centrodestra, favorito nel caso di una corsa del centrosinistra senza Cinquestelle, e il Torino 3 sempre contendibile ma con un vantaggio per il centrosinistra. Torino 2 andrebbe in entrambi i casi al centrodestra.

Uscendo dal capoluogo è un elenco ininterrotto di collegi in cui vincerebbe l’attuale coalizione che governa la Regione. Solo Collegno sarebbe contendibile per la coalizione giallorossa. A Settimo e Pinerolo Lega e alleati dovrebbero faticare un poco di più contro Pd-M5s uniti, una passeggiata se non dovesse presentarsi l’alleanza Zingaretti-Di Maio. Tutto il resto del Piemonte andrebbe, confermando l’attuale quadro, al centrodestra.

Molto più critica si farebbe la situazione al Senato per il centrosinistra: senza il M5s come alleato Pd e altre formazioni sarebbero in lieve vantaggio, inferiore ai dieci punti e quindi contendibile, solo a Torino. Diverso il caso se si riproducesse la coalizione di Governo: in quella circostanza non solo i giallorossi vincerebbero in città, ma anche con altrettanta nettezza nel collegio di Collegno, dove una corsa in solitaria del centrosinistra vedrebbe spuntarla Lega e alleati. Per quanto riguarda Moncalieri il centrodestra dovrebbe fare attenzione, pur dato in vantaggio, a un candidato centrosinistra-M5s: il margine lì si assottiglierebbe. In tutto il resto della regione si confermerebbe l’attuale geografia politica con un centrodestra a trazione leghista pigliatutto.

Un’eventuale alleanza elettorale che traducesse l’attuale coalizione di Governo in offerta agli elettori, secondo le elaborazioni di YouTrend, sarebbe dunque vincente in termini di seggi in Parlamento potendo contare su un forte risultato al Sud, buono nell’ex zona rossa della Toscana e dell’Emilia Romagna, così come nelle grandi città, Torino compresa. Ma il Nord vedrebbe nuovamente imporsi il centrodestra. Con, in Piemonte, un Pd ancora più in affanno rispetto al 2018 e l’eventuale alleanza con i grillini di fatto inutile, a parte a Torino, per cercare di strappare anche un solo collegio al centrodestra in tutta la regione.

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