CORONAVIRUS & POLITICA

L'economia è un'emergenza, serve subito un commissario

È la proposta della parlamentare Porchietto: istituire un'unità di crisi regionale con a capo una figura in grado di definire misure straordinarie a sostegno della ripresa. "Fondamentali la rapidità degli interventi e il raccordo con le varie realtà produttive"

Un commissario straordinario all’economia per l’emergenza e, soprattutto, per il post-emergenza. Una figura a capo di un’Unità di Crisi da approntare in fretta per affrontare senza perdere tempo e con un’agilità decisionale, impossibile con le normali procedure e apparati, richiesta da una situazione la più lontana possibile dalla normalità. Oggi ma anche quando finalmente l’azione sul fronte sanitario permetterà di allentare le misure per arginare il contagio. Quando, insomma, si tratterà di fare i conti con gli effetti sull’economia e, dunque, sull’intero tessuto sociale, arrivando il più possibile preparati, con idee chiare, interventi rapidi e importanti.  

È ciò che serve al Piemonte e che, probabilmente, sarà concretizzato a breve. Il presidente della Regione Alberto Cirio pare, infatti, orientato a seguire il suggerimento di Claudia Porchietto, la deputata di Forza Italia alla quale aveva affidato la realizzazione del Piano per la competitività, ovviamente stravolto ancor prima di essere attuato per i tragici effetti del coronavirus. Quel piano su cui il Piemonte puntava per una forte ripresa si è dovuto giocoforza trasformare da progetto di rilancio a strumento anch’esso emergenziale, lasciando sul campo molte iniziative che, nella migliore delle ipotesi, dovranno essere fortemente rivisitate.

Imprese che rischiano di non poter più riaprire, interi comparti messi in ginocchio dalle stringenti misure per cercare di contenere e ridurre il contagio, filiere il cui futuro sarà tutto da riscrivere. Come ha detto un imprenditore della levatura di Beniamino Gavio nell’intervista di ieri allo Spiffero, “assurdo pensare a una situazione ante-virus. Ci sarà un dopo che non potrà essere com’era prima”. E dunque, in questo senso, il Piemonte deve atrezzarsi, in fretta e concretamente. “Questa crisi mina i fondamentali sociali e produttivi del Piemonte. Per questo sono convinta che serva una figura ad hoc per l'economia cui assegnare compiti di raccordo e di programmazione, con poteri in grado di attivare interventi rapidi e incisivi”, spiega Porchietto. Per la parlamentare “il commissario deve poter verificare, con la propria struttura, i provvedimenti del Governo, il loro impatto e la congruità con i bisogni del territorio, e quelli altrettanto cruciali del sistema bancario, così come di soggetti, quale ad esempio Cassa Depositi e Prestiti, che dovranno giocare un ruolo centrale”.

Inoltre, tra i primi punti di un’agenda che va riscritta alla luce del quadro attuale e della prospettiva che ne deriverà quando il sistema produttivo sarà nelle condizioni di poter tornare alla “normalità” o comunque si saranno affievolite le misure di contenimento che hanno portato al lockdown, ci deve essere la rapida ridefinizione del piano industriale da affidare al nuovo consiglio di amministrazione di Finpiemonte, “dove – avverte Porchietto – servono criteri di managerialità ed esperienza”. Così come risultano indispensabili quelle corsie veloci su cui far viaggiare misure vitali per il sistema produttivo che solo un commissario straordinario con l’accentramento nella sua struttura di varie deleghe e settori, può garantire.

Come si è modificata la macchina sanitaria adeguandola all’emergenza per salvare vite, così devono essere cambiati approccio, mezzi e ruoli in funzione dell’emergenza economica per cercare di salvare quante più imprese e posti di lavoro possibile. In entrambi i casi la rapidità nelle decisioni è cruciale, così come le scelte delle professionalità migliori e in grado di reggere sfide che nessuno fino a non molte settimane fa poteva neppur lontanamente immaginare. Per l’economia bisogna agire in fretta, senza attendere che si superi l’emergenza Covid.

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