Il ritorno di mons. Rivella

È di questi giorni la notizia ufficiale del rientro in diocesi di uno dei più brillanti prelati del clero torinese. Si tratta di monsignor Mauro Rivella che, cessato il delicato incarico di segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), è stato nominato amministratore parrocchiale del santuario di Santa Rita, sede resasi vacante per le dimissioni per motivi di salute del parroco.

Monsignor Rivella, classe 1963, ordinato sacerdote nel 1988, già sottosegretario  della Cei e poi parroco di Chieri, è un canonista di chiara fama ma, soprattutto, continua ad essere il punto di riferimento di una porzione di clero piuttosto influente in diocesi e che ha la sua roccaforte, oltre che nella Facoltà Teologica, nella comunità della Chiesa di S. Lorenzo in piazza Castello. Entrato in varie terne per le nomine episcopali del Piemonte, la sua nomina è stata ostacolata dal fatto che Papa Francesco non fa vescovi i prelati di Curia se non hanno svolto prima incarichi di natura pastorale.

La parrocchia di Santa Rita con il santuario tanto caro alla devozione dei torinesi e che necessita di una efficiente gestione, potrebbe pertanto essere un ottimo “presidio” per quando, ad ottobre del 2021, scadrà il mandato dell’arcivescovo Cesare Nosiglia.

Inoltre, dicono i ben informati, il profilo di monsignor Rivella è anche perfetto per quello di vescovo ausiliare della grande diocesi di Torino e Susa, magari scelto per tale ruolo da un arcivescovo proveniente da Pinerolo come Derio Olivero, la cui venuta a Torino è auspicata e caldeggiata dal clero e dal laicato più progressista.

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