Torino: Appendino ad ambasciatori città, segnale speranza

Oggi è il primo giorno che torniamo in Sala Rossa e questo è un segnale forte che diamo a Torino, alla città che porterete nel mondo, una luce di speranza per la nostra città". Così la sindaca Chiara Appendino si è rivolta ai 7 nuovi ambasciatori nel mondo dell'eccellenza del territorio torinese che, ha sottolineato, "potranno consegnare nel mondo il messaggio che la città è pronta a ripartire e a dare il meglio di sé. Una città che ogni volta, davanti alle tante difficoltà, ha saputo rialzarsi e lo farà anche questa volta, anche grazie a voi". Durante la cerimonia di conferimento dell'onorificenza a Luigi Ciotti, Maria Lodovica Gullino, Sergio Momo, Paolo Pininfarina, Ernesto Olivero, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e al tennista Lorenzo Sonego, impegnato agli Assoluti sui campi di Todi, Appendino ha osservato che "da oggi come città, tutti insieme al di la delle appartenenze politiche, investiamo 7 personalità illustri di questo titolo. Per noi - ha aggiunto - significa tantissimo, e non solo in termini simbolici. Il patrimonio di Torino e' prima di tutto umano e voi ne siete la rappresentazione. In questi 4 anni ho avuto modo di ammirare la passione che vi muove e i grandi sforzi che conosciamo, i sacrifici profusi a beneficio della nostra città. Avete superato i momenti difficili - ha concluso - perché credevate nei valori che rappresentate e il riconoscimento di oggi è anche per questo". 

Nel ricevere la pergamena e il distintivo di ambasciatore nel mondo dell'eccellenza del territorio torinese Don Ciotti ha sottolineato che "ambasciatore in latino medievale significava servizio e io ricevo questo impegno con questo sentimento di responsabilità nel testimoniare le bellezze sociali e umane di questa città". Dell'importanza "dei rapporti umani alla base delle reti internazionali che ci aiutano a costruire una città e un mondo migliore" ha parlato la Gullino sottolineando il "ruolo importantissimo dei nostri atenei", mentre l'imprenditore Sergio Momo ha assicurato che "continuerò a girare il mondo per parlare di Torino nella maniera più positiva e costruttiva possibile". E se Olivero ha voluto sottolineare che "è il Sermig il vero premiato", per Pininfarina si tratta di "un premio alla nostra storia. Sono fortunato - ha detto - perché ho avuto un nonno e un padre straordinari e un fratello con una grande energia e questo è un premio anche loro, alla perseveranza, alla costanza, all'aderenza ai nostri valori, alla tenacia del torinese che non molla". Infine la Sandretto ha ricordato che "in 25 anni la Fondazione ha cercato di portare avanti tre obiettivi, aiutare gli artisti, avvicinare la gente all'arte contemporanea e lavorare con le istituzioni e lo farà ancora di più d'ora in avanti".

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