OCCUPAZIONE & LAVORO

Embraco, "Governo assente"

Presidio dei lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri che si scagliano contro il ministro grillino Patuanelli. Duro affondo del presidente della Regione Cirio: "Istituzioni tradite, dipendenti presi in giro. Pronti ad andare a Roma"

Presidio dei lavoratori della ex Embraco davanti al Palazzo della Regione Piemonte, nel centro di Torino, dove una delegazione verrà ricevuta dall'assessore al Lavoro Elena Chiorino. Un centinaio i manifestanti dopo che la scorsa settimana il Tribunale ha dichiarato fallita la Ventures, società che aveva rilevato i capannoni di Riva di Chieri. In una lettera aperta, distribuita prima dell’incontro in Regione, i lavoratori esprimono “disappunto, delusione e rabbia” nei confronti del ministro Stefano Patuanelli, che definiscono “totalmente assente” e invitano ad “assumersi le sue responsabilità”. “Sappiamo che non è facile trovare soluzioni, ma un ministro ha il dovere almeno di provarci”. La lettera è indirizzata al premier Giuseppe Conte, a cui i lavoratori ex Embraco chiedo di “intervenire con determinazione”. “Bisogna pensare a un progetto preciso per la ex Embraco, trovare risorse pubbliche e private per reindustrializzare il sito e dare nuovamente lavoro e dignità alle persone”.

Durissima la reazione del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la cui situazione “ci offende come cittadini europei. Avevano ricevuto una promessa, oggi i lavoratori si trovano senza lavoro e risorse, presi in giro. Le istituzioni si sentono tradite”. “Oggi stesso – aggiunge il governatore –  invieremo una lettera per chiedere un incontro con Patuanelli. Se non ci verrà dato, ci autoconvocheremo: faremo sotto il ministero quanto fatto oggi qui. Ci sono 400 persone che vivono da anni nell’incertezza e sulla vita delle persone non si scherza”. 

Nei giorni scorsi la stessa Regione con gli assessori al Lavoro Elena Chiorino e alle Attività produttive Andrea Tronzano aveva preso una posizione piuttosto netta proprio verso il vertice del Mise: “Non possiamo non denunciare il fatto che, se siamo arrivati a questo punto, gran parte della responsabilità è da attribuire al ministero per lo Sviluppo Economico. Che non solo, per mesi, non si è degnato nemmeno di rispondere alle nostre lettere ufficiali, in cui segnalavamo il progressivo degenerare della vicenda Ventures e la necessità di intervenire immediatamente, ma che in un anno non è stato in grado di mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti in questa triste vicenda, da Ventures, agli Enti locali, da Whirlpool a Invitalia, insieme a un soggetto designato per la reindustrializzazione, per indurli a individuare una soluzione per salvare il posto di lavoro a più di 400 persone. Che non sono numeri, ma famiglie abbandonate dai governi di centrosinistra”.

“Oltre a esprimere la nostra personale vicinanza ai lavoratori – proseguono i due esponenti della giunta Cirio – chiediamo ora con forza al ministro Patuanelli di metterci finalmente la faccia e non sottrarsi alle proprie responsabilità, accettando di incontrare le parti sociali che oggi sono giustamente preoccupate per il futuro dei lavoratori che rischiano davvero di restare senza ammortizzatori sociali e di finire sul lastrico”.

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