GRANA PADANA

Il ritorno di Cota, Lega addio ora sceglie Forza Italia

L'ex governatore molla Salvini e cede alle lusinghe dei berlusconiani. "Una scelta coerente con la mia storia di moderato di centrodestra. Non chiedo posti o cariche". Ma a quanto pare si prepara la sua candidatura alle amministrative di Torino e Novara

Tra uno che ha abbandonato il partito da anni (Enzo Ghigo) e l’altro, quello in carica, con un piede fuori (Alberto Cirio), a dare manforte allo sbrindellato esercito berlusconiano arriva l’ex governatore della Lega. Relegato ai margini dall’insediamento ai vertici di Matteo Salvini e del suo sistema di potere, Roberto Cota torna sulla scena pubblica indossando la casacca di Forza Italia. Un cambio di maglia annunciato in piene festività natalizie, ma preparato in gran segreto nei mesi scorsi. Uno dei pupilli di Umberto Bossi, che affettuosamente lo chiamava Cotino e lo portò a Montecitorio dopo un’esperienza sullo scranno più alto di Palazzo Lascaris, affidandogli nel 2008 il delicato ruolo alla guida della pattuglia leghista, è ormai sceso da quello che fu il suo Carroccio: nell’anno che si sta concludendo non ha neanche rinnovato la tessera e anzi ha riallacciato antiche amicizie al di fuori del partito che in Piemonte ha guidato per tre lustri, dal 2001 al 2016, prima di cedere obtorto collo lo scettro a Riccardo Molinari.

Con il parlamentare novarese Diego Sozzani non si sono mai persi troppo di vista, anche ora che Cota risiede in pianta (quasi) stabile a Milano. È stato proprio Sozzani a perorare l’ingaggio, perfezionato dal coordinatore regionale azzurro Paolo Zangrillo, il quale si è premurato, a sua volta, di comunicarlo a Silvio Berlusconi. Così in un partito che subisce quotidianamente l’esodo di eletti, dirigenti e militanti verso i lidi di Lega e Fratelli d’Italia, si è messo finalmente a segno un punto. “Sono immerso nell’attività professionale, quindi non chiedo incarichi o ruoli di sorta” è la premessa dell’avvocato Cota, con studi a Novara e Torino. Ed è proprio in queste due città, entrambe chiamate al voto nel 2021, che i capataz di Forza Italia vorrebbero candidarlo. “Non sono animato da desideri di rivalsa, credo semplicemente si tratti di una scelta coerente con la mia storia di federalista moderato”, si limita a commentare.

Per molto tempo ha vissuto con fastidio la svolta sovranista di un partito che sembra aver archiviato la questione settentrionale e la rappresentanza dei ceti produttivi del Nord in nome di logiche nazionali, quando non nazionaliste. Di questa decisione ha avuto modo di parlare direttamente con Bossi che è andato a trovare in prossimità del Natale per un fugace confronto e scambio di auguri. Cota definisce la sua una “posizione sincera poiché non ho rendite di posizione da difendere”. E a chi gli fa notare che non sta salendo su una nave col vento in poppa, lui replica che “Forza Italia ha un notevole spazio politico e può rappresentare ancora il perno della coalizione di centrodestra”.

print_icon