LOTTA AL COVID

Vaccini agli sgoccioli in Piemonte, ma domani arrivano 85mila Pfizer

Sono in viaggio le fiale per immunizzare over 80 e i più fragili. Falsa partenza per gli ultrasettantenni: serviranno altre 24-48 ore per consentire ai medici di base di fare le iniezioni nei propri studi

Sono in viaggio le fiale che dovrebbero dare una boccata d’ossigeno alla campagna vaccinale in Piemonte. Le forniture, in particolare per quanto riguarda le dosi di Pfizer – quelle destinate a over 80, personale sanitario, soggetti estremamente vulnerabili e caregiver – dovrebbero arrivare domani. Un’ottima notizia visto che a ieri in giacenza erano rimaste solo 7mila dosi che probabilmente già oggi si ridurranno ulteriormente fin quasi a esaurirsi. Le nuove forniture prevedono 85mila dosi di Pfizer, 90mila di AstraZeneca e 40mila di Moderna. In tutto si tratta di 215mila dosi che ai ritmi degli ultimi giorni bastano per otto o massimo nove giorni. Questa è la quota prevista per il Piemonte dei 2,8 milioni di dosi promesse entro fine mese dal commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.

“Il Piemonte, con i suoi 138 punti vaccinali più ulteriori 35 immediatamente attivabili, è pronto a una sensibile accelerazione ma ora è necessario che le forniture aumentino e soprattutto arrivino con regolarità” spiegano dalla Regione. Per questo il presidente Alberto Cirio, dopo la riunione da remoto con il premier Mario Draghi e gli altri governatori, andrà domani in missione a Roma dove incontrerà il generale e il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Il vero cambio di passo è atteso a metà del mese prossimo, quando sarà utilizzabile il vaccino Johnson & Johnson, il primo monodose, disponibile in Italia a partire dal 16 aprile.

Attualmente delle 191mila dosi ricevute di AstraZeneca ne sono state somministrate 95mila (49,5%), di Moderna 31mila su 63mila ricevute (49%) mentre di Pfizer ne sono state inoculate 635 su 642 (99%). Oltre a Pfizer anche Moderna è utilizzato per over 80 e sanitari ma vista l’incertezza sulle prossime forniture l’Unità di Crisi ha stabilito di mantenere in giacenza una dose per ognuna somministrata in modo da garantire a tutti il richiamo.

Intanto sarà necessario attendere almeno altre 24 o 48 ore perché le vaccinazioni in studio dei medici di famiglia agli ultrasettantenni (si parte con la fascia d’età 75-79 anni) entrino a regime. Solo oggi infatti i 650 medici che hanno indicato la farmacia di riferimento potranno ritirare i vaccini (una fiala da dieci dosi per ogni medico) e quindi le inoculazioni inizieranno tra domani e dopodomani. Per questa categoria, così come il personale scolastico e le forze dell’ordine, il vaccino previsto è quello anglo-svedese, di cui entro metà settimana ci sarà una dotazione complessiva tra 170 e 180mila dosi, oltre a una parte delle 393.600 dosi del lotto Abv5811 dissequestrate oggi dopo il ritiro da parte della magistratura in seguito alla morte dell’insegnante.

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