Sardine d'Aprile

Chi meglio delle Sardine avrebbe potuto confezionare un Pesce d’Aprile da manuale? La branca torinese del movimento bolognese, nato nel 2020 a supporto della campagna elettorale del centrosinistra in Emilia-Romagna, è riuscito a uccellare tutti, partiti e giornali. “Non avete voluto darci un candidato forte, credibile, unico? E allora ce lo scegliamo noi”, hanno scritto in un comunicato diffuso ieri, annunciando la consultazione in rete per scegliere il nome dell’aspirante sindaco di Torino: “Ognuno potrà, dopo 10 giorni sceglieremo i 3 candidati con più preferenze e procederemo alle votazioni, sempre online. Un solo giorno e avremo il nostro candidato. Il Candidato del centrosinistra”. E per rendere più credibile la pur grossolana panzana hanno imperlato il proclama con la tradizionale retorica ittica: “Abbiamo pazientato… pazientato tanto. Si sa, le Sardine son così, pesci cheti che si muovono in banco, compatti e attenti a ciò che accade. Basta una vibrazione sospetta nell’acqua e la palla devia repentinamente il proprio corso creando riflessi d’argento che confondono un eventuale nemico. Ecco, ora il nemico è troppo vicino per non reagire con immediatezza, per non confondere le acque e fuggire dalla sorte peggiore. Usciamo dalla metafora e resta il vuoto, il vuoto rappresentato dall’assenza di un candidato sindaco di centrosinistra per la nostra città”. Stupendo, che lirismo. E poi, giusto per accalappiare ancora qualche gonzo riottoso, l’affondo: “Lo squalo è vicino e il banco deve reagire! Non solo vogliamo schierarci ma vogliamo essere lo schieramento vincente! Le Sardine salveranno Torino dalle destre. Statene certi”. Insomma, ci siamo cascati. Perché è un pesce d’aprile, vero?

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