Scuola: Cirio, un problema 10% minimo di presenza in più

"Quando uno sta chiuso in un palazzo di Roma, scrivere un numerino o l'altro non fa differenza. Ma quando quel numerino arriva sul territorio, ti cambia e ti stravolge la vita". Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, torna così sulla decisione di modificare il limite minimo di studenti in presenza per le regioni gialle e arancioni, che il governo ha indicato nel 70% quando in Conferenza delle Regioni l'accordo era stato per il 60%. "Temo che la prossima settimana, quando inizieranno a girare sui social foto di pullman pieni, la questione tornerà ad emergere", aggiunge il governatore intervistato questa mattina a InBlu2000, la radio della Conferenza Episcopale Italiana. "Chi le parla è un presidente felice che ci sia Draghi a governare e che crede in questo governo, se sono critico non lo faccio in modo strumentale - puntualizza Cirio - ma non puoi accordarti su un valore e poi cambiarlo il giorno dopo, perché quel 10% minimo di presenza a scuola in più vuol dire rivedere il piano dei trasporti o l'ingresso in classe, cosa che avevamo detto essere impossibile. Oggi è venerdì e coordinare i pullman o rivedere gli orari sono cambiamenti enormi". 

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