LA (S)QUADRA

Cultura e Bilancio i nodi di Lo Russo. Vicesindaco, in pole position Poggi

Fervono le trattative per la prossima giunta. Il sindaco alle prese con gli esterni, Valle fa le consultazioni tra i partiti. La prof di UniTo si è detta "disponibile" a entrare nella squadra

Il toto-nomi già circolava sottotraccia quando Stefano Lo Russo non si era neanche qualificato per il ballottaggio, ora che i torinesi l’hanno incoronato (e lui ha fissato per lunedì il varo della nuova giunta) la sarabanda è partita. Mentre il primo cittadino è concentrato a individuare le figure chiave della sua squadra – da pescare anche all’esterno della Sala Rossa – Daniele Valle ha aperto le consultazioni con tutte le liste della coalizione, con il compito di raccogliere rimostranze e desiderata. Lo Russo deve accontentare i partiti che a loro volta devono tenere a bada le pretese degli eletti (e pure di qualche trombato): merito e competenza, come talvolta accade, rischiano di schiantarsi contro logiche di più pragmatica spartizione politica.

Tra le figure esterne avrebbe già dato la propria disponibilità a entrare nella squadra la giurista Anna Maria Poggi, professore ordinario all’Università di Torino, ciellina di complemento e dalla spiccata duttilità politica, già componente del Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo. Un nome su cui ci sarebbe anche il via libera dell’ateneo che durante la campagna elettorale aveva recapitato qualche segnale di malessare a Lo Russo, lamentando di essere stao tenuto un po' in secondo piano rispetto ai cugini di corso Duca degli Abruzzi. Alla Poggi potrebbero andare le deleghe dell’Università oltre al ruolo di vicesindaco. Non è un punto fermo ma a oggi la professoressa risulta essere “dentro” secondo fonti vicine al primo cittadino, che intanto si sta arrovellando su altre due caselle strategiche: la Cultura e il Bilancio. Vuole dare un segnale di attenzione a quel mondo che è stata l'ossatura, anche ideologica, diella nuova Torino ma che ultimamente si sente trascurato. Serve un nome di alto profilo, una figura di riconosciuta competenza con capacità manageriali e visione. L’impresa non è semplice. Lo stesso dicasi per colui che dovrà custodire la cassa, altro fronte delicato per un sindaco di centrosinistra dopo le accuse alla sua parte politica di aver lasciato in eredità una montagna di debiti. C’è una città da far ripartire, risorse da trovare senza tuttavia sbracare. 

Nel Pd l’unico certo della designazione è il segretario della Federazione Mimmo Carretta, uno dei principali artefici della candidatura – prima ancora che dell’elezione – di Lo Russo. Quali siano le deleghe che il sindaco voglia assegnargli, però, non è ancora chiaro: si parla dell’Urbanistica o in alternativa della Viabilità. Non lo Sport, se il sindaco deciderà di accontentare Chiara Foglietta, prima eletta del partito, che ha esplicitamente chiesto per sé quella delega (conoscendone bene anche le potenzialità da un punto di vista elettorale) in alternativa all'Innovazione tecnologica. Rimanendo in casa Pd, buone probabilità di ingresso in giunta vengono assegnate anche alla seconda classificata, l’ex assessore regionale Gianna Pentenero, che in campagna elettorale era stata sostenuta sia dal deputato della sinistra cuperliana Andrea Giorgis (in accoppiata con Pierino Crema), sia dall’ex renziano Davide Gariglio (accanto a Luca Rivoira). A lei potrebbe andare l’Istruzione o il Lavoro, materie di cui già si era occupata in Regione, prima con Mercedes Bresso poi con Sergio Chiamparino. E mentre calano le quotazioni di Enzo Lavolta a sinistra del partito potrebbe consolarsi con la promozione (Trasporti?) di Nadia Conticelli, mentre i cattodem del deputato Stefano Lepri – che ha eletto in Sala Rossa Vincenzo Camarda e Amalia Santiangeli – dovrebbero piazzare l’ex sindaco di Ciriè Francesco Brizio.

Tutto facile? Neanche per idea. A complicare le trattative ci si è messo il senatore Mauro Laus il quale, pur essendo molto vicino a Carretta, considera la sua nomina in capo direttamente al sindaco poiché “il segretario del partito non entra in giunta come pezzo di una corrente” ha ragionato coi suoi interlocutori. E quindi, dopo aver fatto eleggere cinque consiglieri, assieme al gruppo giovani di Daniele Valle, ora vuole un altro assessore per sé: Maria Grazia Grippo scalpita, ma Ludovica Cioria sembra in vantaggio. Un altro nodo da sciogliere per il primo cittadino riguarda la lista civica che porta il suo nome. Il primo eletto è Paolo Chiavarino, favorito numero uno per un posto nell'esecutivo, ma il risultato elettorale (quasi il 5%) e il sacrificio compiuto sulla spartizione delle Circoscrizioni, potrebbe consentire a Mario Giaccone di indicare un altro assessore. E su questo si sta consumando una frattura poiché Elena Apollonio, giunta seconda, teme che la sua causa (più che altro il suo nome) non venga sufficientemente perorata dal coordinatore della lista e già si starebbe mettendo in proprio: “Io sono l’esponente di Demos a Torino, non mi faccio rappresentare da Giaccone” avrebbe fatto sapere in alcuni colloqui privati. La questione è intricata, giacché anche Carola Messina, uscita con le ossa rotte dalla competizione elettorale, spera in un ripescaggio, mentre il radicale Silvio Viale, primo escluso, già assapora il suo gran ritorno in Sala Rossa. Insomma, dopo tanto lavoro il povero Giaccone rischia di ritrovarsi senza nessun eletto che davvero risponda al suo progetto. Una vera e propria disdetta per chi già ha subito il “tradimento” di Francesco Tresso il quale (a proposito) dopo essere stato il consigliere eletto con il maggior numero di voti rischia seriamente di rimanere fuori dalla giunta (al massimo potrebbe essergli proposta la presidenza del Consiglio comunale). Probabile ma non ancora certa la nomina di Carlotta Salerno dei Moderati al Commercio, mentre per Sinistra Ecologista potrebbe entrare il primo eletto Jacopo Rosatelli.

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