MONTAGNE RUSSE

Elisky, la legge non decolla

Ostruzionismo delle opposizioni al testo della Lega che elimina le restrizioni ai voli per sci fuoripista. Bertola (M4o): "Vogliono trasformare le montagne in un parco giochi". Il Pd attacca: "Smantellano una norma di buon senso"

Una raffica di emendamenti impedisce il decollo della legge regionale sull’elisky. “La Lega vuole trasformare le nostre bellissime montagne in un parco giochi per privilegiati” tuona l’ex Cinquestelle ora M4o Giorgio Bertola. E, con lui, dai banchi dell’opposizione è un coro di proteste che si tramutano concretamente in ben 390 novanta emendamenti, fitta nebbia ostruzionistica dalla quale la maggioranza cercherà di uscire il più in fretta possibile per avere la norma in vigore all’apertura della stagione sciistica.

Togliere gli attuali vincoli restrittivi ai voli in elicottero per portare gli sciatori in quota, a detta del capogruppo di Luv Marco Grimaldi altro non è che “ridurre le Alpi piemontesi in un luogo di Safari”. Il presidente dei consiglieri del Pd Raffaele Gallo accusa alla giunta di Alberto Cirio di “voler smantellare l’ennesima norma di buon senso del nostro Piemonte scritta dal Pd e in vigore da anni. Con la liberalizzazione dell’elisky tutti i giorni della settimana e l’introduzione dell’elitaxi per raggiungere in elicottero i rifugi – osserva Gallo - si vuole dare il via libera a un turismo montano senza equilibrio che non corrisponde alla nostra visione della montagna”. Un atterraggio in aula complicato quello del testo del consigliere leghista Valter Marin, ex sindaco di Sestriere, che già in commissione aveva suscitato forti reazioni da parte delle minoranze e che l’annuncio del recepimento di alcune richieste di modifiche non ha certo facilitato. 

Fino ad oggi in Piemonte l'eliski è possibile solo nei comuni che già ospitano impianti di risalita e solo in settimana e il sabato, lasciando la domenica e i festivi a disposizione di chi vuole vivere la montagna senza rumore e senza il via vai dell'elicottero in quota. Una norma “sfavorevole per le attività economiche”, è l’obiezione di Marin che sostenendo la sua proposta ha più volte ribadito come “lo sci fuori pista con elitrasporto potrebbe incrementare in modo qualitativo l'offerta turistica invernale del Piemonte”. 

Spiegando che il suo “primo impegno è tutelare i posti di lavoro in montagna e qui parliamo di professionalità molto qualificate, per le quali sono richieste autorizzazioni e standard di sicurezza altissimi” l’ex sindaco di Sestriere non è, comunque, riuscito a scalfire il muro delle opposizioni che a questa tesi oppongono la tutela dell’ambiente e la necessità di evitare una deregulation di una pratica considerata invasiva e disturbante. 

È pur vero che in alcuni casi, come nelle località di confine con la Valle d’Aosta dove l’elisky non subisce restrizioni come in Piemonte, quest’ultima regione venga penalizzata dal piunto di vista economico senza per questo evitare gli eventuali disagi provocati dai sorvoli. “Daremo battaglia per mantenere una norma equilibrata che oggi contempera chi vuole praticare l'elisky ma anche chi vuole fruire della montagna in altro modo”, annuncia il Pd. Ancor più dura la posizione dei Cinquestelle e degli ex: “Rischiamo uno scempio ai danni delle bellezze naturali del Piemonte, con buona pace di tutti i discorsi sulla necessità di puntare su un turismo sostenibile. Questo – attacca Bertola – è un provvedimento che non ama la montagna, né la natura, che mette a forte stress flora e fauna montani, che deturpa il paesaggio e che opera secondo la mentalità dello sciacallaggio delle risorse naturali”. Da sinistra Grimaldi declina sulla questione di classe: “Un provvedimento a uso e consumo dei super ricchi, per i quali globalizzazione significa usare ogni luogo e spazio del mondo per fare ciò che desiderano”.

Il desiderio della Lega è quello di portare a casa la legge in tempo per le prime nevicate, ma la speranza di approvare il testo oggi si è sciolta proprio come neve al sole. Quei quasi quattrocento emendamenti faranno per le prossime sedute da zavorra rallentando il decollo. 

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